Politica

Ballottaggio: DEMOCRAZIA SANSEVERESE E OPLITERATI

Dopo 4 giorni dal ballottaggio si dovrebbero essere raffreddati gli animi, sedimentati i pensieri e posizionati tutti gli elementi di quel puzzle che descrive l’agghiacciante realtà della politica sanseverese. Purtroppo la situazione era chiara anche prima del ballottaggio, ed è molto triste questa volta aver avuto ragione. ( https://www.lagazzettadisansevero.it/leggenda/). Alla fine il vero risultato è l’obliterazione della classe politica sanseverese degli ultimi 30 anni. Da Mani pulite in poi grosso modo  e, qualche scudocrociato, è anche più longevo dei 30..e ancora conta. In effetti la parola “opliterati” del titolo  sopra, non esiste. E’ l’unione di “OPLITI”, guerrieri dotati di lancio e scudo, quindi armati, e della parola “OBLITERATI”. Il 26 maggio i guerrieri hanno combattuto, con scudo e lancia  hanno fatto votare parenti e conoscenti, facendo scrivere il proprio cognome e barrare il simbolo del proprio partito(eccetto quasi un terzo del centrodestra che, come scrutatori e rappresentanti di lista sanno, hanno preferito il voto disgiunto), ma poi al ballottaggio, causa il caldo e la mancanza di magnesio e potassio hanno deciso di rimanere a casa, votandosi all’omicidio-suicidio. Il mostro democratico partorito è figlio della meschine scelta fra il male e il cosiddetto peggio, descritto come tale dai propri stessi alleati.. e il gioco è fatto. Chi rimarrà in piedi dopo queste votazioni e questa amministrazione? Chi avrà il coraggio di avanzare la propria candidatura dopo aver partecipato da protagonista a questa campagna elettorale? Ci sarebbe tanto altro da dire circa il capovolgimento dei valori del politico, figura che non prevede ormai né spessore umano, né stima popolare per la propria professione e capacità sociale, ma per ora godiamoci la bandiera PD sventolare a Palazzo Celestini.

Stanislao Savino

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