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CERA: L’AGRICOLTURA PUGLIESE NON HA BISOGNO DI NOMI MA DI POLITICHE DI SOSTEGNO

Bari, 10  lug.  –  La Puglia pur essendo il principale produttore italiano di grano duro, con oltre 340mila ettari coltivati e più di 9 milioni di quintali prodotti, soffre come tutto il settore della crisi,  accentuata anche dalla mancanza di certezze che l’assessorato all’agricoltura non è riuscito a garantire in questa consiliatura.

In questi giorni stiamo discutendo di nomi per il sostituto del dimissionario Di Gioia. La trovo una discussione infruttuosa, anche perché basta poco per fare meglio del dimissionario assessore.

Il tema dovrebbe essere che politica dobbiamo adottare per rimettere in carreggiata l’agricoltura pugliese,  posto che, ad esempio, continua il calo del prezzo del grano e di conseguenza gli ettari coltivati.

L’agricoltura pugliese ha bisogno di essere difesa dai continui attacchi che minano le sue tradizionali colture: grano e olio sono nell’occhio del ciclone e noi ci preoccupiamo di dare un successore a Di Gioia come se nulla fosse successo.

Bisogna cambiare passo e dare risposte agli agricoltori, mentre si moltiplicano gli allarmi su eventuale perdita dei fondi PSR, sulla lotta alla Xylella, sulla fuga dalle campagne e sul progressivo impoverimento delle aziende agricole.

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