Cultura

Completato il Progetto FiaddApulia nel Piano Strategico per la Promozione della Salute nella Scuola, della Regione Puglia

Milano, Lisa, modella 18enne, travolta ed uccisa da un treno Frecciarosa : aveva le cuffiette. Monopoli, ascoltava musica con mp3, 19enne viene investito. Macerata, 16enne in gravi condizioni, dopo essere stato investito, indossando le cuffiette per la musica. Modena, 15enne colpito dalla locomotiva in transito con le sbarre abbassate, in condizioni gravi: ascoltava la musica e non ha sentito il treno. Piacenza, 27enne ascoltava la musica a tutto volume attraversando i binari e il treno lo ha travolto, uccidendolo. Lodi, 16enne in jogging con le cuffiette alle orecchie, non sente il treno: travolto e ucciso sui binari. S.Paolo, 18enne, ha le cuffie alle orecchie e non sente, i rapinatori lo sorpendono e lo uccidono. E’ un bollettino di guerra in piena serenita’ e gioia di vivere. Ma non solo. L’allarme sordità, lanciato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’,  focalizza l’attenzione sulla pessima abitudine dei giovani di stare attaccati alle cuffiette tutto il giorno  e di frequentare locali e discoteche, dove la musica è assordante, vivendo inoltre in città ad alto inquinamento da rumore. “Circa 1,1 miliardi di teenager e giovani adulti sono a rischio di sviluppare una perdita di udito, nel 2016, per via dell’ascolto non sicuro di musica con le cuffie e per l’esposizione a livelli dannosi di rumore in eventi e luoghi di intrattenimento”.   Nei Paesi più sviluppati un ragazzo su 2 fra i 12 e i 35 anni è inseparabile da smartphone, lettori Mp3 e altri dispositivi per l’ascolto della musica e li usa in maniera abusiva, mentre il 40% è esposto a livelli sonori potenzialmente dannosi in locali notturni, concerti o eventi sportivi. Un trend mondiale che ha fatto sì che oggi un adolescente su 5 ha problemi all’udito, con un aumento di casi del 30 per cento negli ultimi quindici anni. “L’udito è una facoltà preziosa che impatta sullo sviluppo educazionale, professionale e sociale”. Attenzione anche alla musica dal vivo, con 115 decibel e un massimo di 28 secondi tollerabili per un ascolto sicuro. Gli scienziati mettono dunque in guardia i ragazzi dai pericoli associati a questo modo di ascoltare la musica: “Tra 10 o 20 anni sarà troppo tardi per rendersi conto che un’intera generazione di giovani soffrirà di problemi di udito molto prima dei disturbi dovuti al naturale invecchiamento”. I ragazzi potrebbero manifestare i primi danni all’udito già tra i 30 e i 40 anni, molto in anticipo rispetto alle passate generazioni.  In questo senso, quindi, le persone potrebbero non avere la percezione del problema fino a quando il disturbo non sarà del tutto manifesto. I proprietari dei locali e dei cinema capiscono e condividono le preoccupazioni per i livelli di rumore, ma sono riluttanti ad abbassare il volume per paura di perdere clienti,attratti soprattutto dai volumi della  musica. I giovani non sono consapevoli dei pericoli e si prendono poca cura del proprio udito. Non solo quando escono a divertirsi, ma anche quando ascoltano la musica sul loro lettore, alzano il volume. Non pensano ai rischi, e certamente non sono preoccupati per la facilità con cui possono danneggiare l’udito in futuro . Inoltre tali mortali armi di distruzione di massa colpiscono  sempre piu’  i giovani che si isolano acusticamente e finiscono sotto un treno o vengono investiti da un’auto oppure cadono dentro un tombino o sbattono contro un palo, rimettendoci spesso la vita.

“Non possiamo restare a guardare mentre il rumore provoca danni irreversibili”. Si e’ appena concluso il progetto  FIADDAPULIA  “Giovani e Udito: Allarme Sordita’”,  partito, alla sua prima edizione,  quest’ anno negli Istituti Scolastici Provinciali della Capitanata, che hanno dato l’adesione, che ha sviluppato  incontri, lezioni, diffuso audiovisivi, creato discussioni interattive e distribuito  brochure illustrative, che hanno  mirato, con l ‘ausilio di sensibili dirigenti scolastici come il Prof. Antonio Tosco dell’Istituto Poliliceo Maria Immacolata e della Prof.ssa Maria Fiore, dell’Istituto Comprensivo Pascoli Forgione, nonche’ del personale docente, fortemente motivato a collaborare, attraverso il binomio  “Informare per Formare”, a  promuovere  la prevenzione tra i ragazzi e i giovani,  a creare la consapevolezza sul rumore e i suoi danni e a stimolare un atteggiamento sensibile verso il rumore, che dovrebbe diventare una parte naturale del comportamento quotidiano dei giovani. L’iniziativa sara’ certamente riproposta a livello regionale per il prossimo anno scolastico, sicuramente in maniera piu’ capillare ed articolata.

Prof. Lucio Vigliaroli – Fiaddapulia

 

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