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Compostaggio chiusura del ciclo dei rifiuti: Doverose precisazioni della SAGEDIL

Succede spesso che il confronto tra opposti schieramenti politici coinvolga anche aziende ed attività private che hanno solo desiderio di fare impresa nel migliore dei modi”. Dopo l’incontro pubblico organizzato dall’amministrazione comunale di San Severo sulla chiusura del ciclo dei rifiuti, l’azienda Sagedil che intende fare impresa sul territorio realizzando un impianto di compostaggio presso l’ex stabilimento Safab, ritiene doveroso fare alcune precisazioni in modo da fornire alla cittadinanza informazioni precise, prive di qualsiasi enfasi o connotazione, tipiche delle diatribe politiche.

“Vogliamo rassicurare i cittadini – spiegano dall’azienda -: intendiamo portare avanti il progetto, che prevede la realizzazione di un impianto che sfrutta tecnologie di ultima generazione per trasformare la frazione umida della raccolta differenziata in compost di qualità. L’impianto sarà realizzato nel rispetto di tutte le prescrizioni imposte dagli enti di tutela della salute e dell’ambiente. I camion che a regime transiteranno quotidianamente sulla statale 16 per conferire il materiale saranno circa 15, un numero quasi ininfluente rispetto all’elevato numero di tir e autoarticolati in transito ogni giorno su quell’arteria.

Inoltre va precisato che la quantità di frazione organica che l’impianto in via di realizzazione potrà trattare è di 45.000 tonnellate e non di 60.000 come spesso si legge in alcune dichiarazioni di esponenti politici. Una quantità che potrebbe apparire come consistente per il territorio, ma ben lontana da valori fino a 5 volte maggiori trattata da altre aziende della provincia di Foggia. E, alla luce delle emergenze che si vivono sul territorio, come confermato dal commissario straordinario per le emergenze rifiuti della Regione Puglia, Gianfranco Grandaliano, che ha evidenziato che il Comune di Manfredonia “spedisce” i rifiuti organici in provincia di Milano perché qui non sanno dove conferirli, risulta evidente quanto tali impianti siano importanti.

È ovvio che l’azienda intende fare impresa, ma insieme ai cittadini del territorio, nel rispetto dell’ambiente e delle leggi che regolano la materia. Per questo motivo rimaniamo allibiti nel leggere certe dichiarazioni che sembrano gettate lì senza un minimo di ragionamento solo per generare timori e accattivarsi la simpatia dell’elettorato. Bene ha fatto, inoltre, il commissario Grandaliano a spiegare ai tanti cittadini presenti all’incontro, che chiedevano delucidazioni circa le compostiere di prossimità, che di tali iniziative possono essere complementari e non sostitutive di un impianto di compostaggio.

Il Commissario Grandaliano ha altresì ribadito che la Regione programmerà una serie di impianti di compostaggio pubblici, ma che non può impedire ai privati di fare impresa nel settore. Infatti ha evidenziato che la Comunità Europea impone percentuali sempre maggiori di raccolta differenziata. E quindi la quantità di umido da conferire presso gli impianti di compostaggio è destinata a crescere nei prossimi anni. Quindi per quale motivo costruire ora un impianto da 20000 tonnellate se già si potrebbe dimostrare insufficiente ad affrontare risolvere le emergenze del territorio?

Con la realizzazione dell’impianto, quindi, sarebbero scongiurate possibili emergenze, la città di San Severo potrebbe usufruire di consistenti benefici in termini di ristoro ambientale e di riduzione della tassa sui rifiuti che pesa non poco sulle tasche dei sanseveresi. Siamo certi che i cittadini, soprattutto quelli più attenti all’ambiente e che vogliono lasciare a figli e nipoti un territorio incontaminato, non si lasceranno influenzare dalle conflittualità politiche che lasciano il tempo che trovano, quando non fanno addirittura danni che alla fine ricadono sempre sulle spalle dei cittadini”.

 

Area Comunicazione

Roma, 18 Maggio 2017

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