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DI MONTE: “DOPO 10 MESI GRAVOSI NELLA GIUNTA MIGLIO SENTO DI DOVER DIRE ALLA CITTA’ LA VERITA’ SU ALCUNE COSE

MARIELLA DI MONTE – assessore dimissionario della giunta Miglio

Ritengo definitivamente archiviata la parentesi con l’amministrazione Miglio, ma visti i recenti fatti di politica cittadina, nei quali il mio nome e la mia figura continuano a ricorrere, quale convitato di pietra muto ma onnipresente, sento di non potermi sottrarre alla necessità di spiegare alcune cose.

I cittadini di San Severo, il cui interesse è sempre stata il mio unico riferimento, hanno il diritto di saperne di più sul reale andamento di questo primo anno di amministrazione.

Pertanto, forzando la volontà di tenermi fuori da ogni bega o contesa, che ormai non mi riguardano minimamente, ma per rispetto delle istituzioni e della verità, raccolgo l’invito del direttore della Gazzetta di San Severo a fornire il mio modesto contributo all’inchiesta che il giornale ha inteso avviare sul tema.

In via preliminare, perciò, ringrazio il dottor Desio Cristalli per le parole benignamente spese sulla mia persona, nell’articolo con cui annunciava l’avvio dell’inchiesta, anche se l’essere considerata elemento di punta dell’amministrazione è un peso che ho avvertito fin dal momento in cui vi entrai.

In effetti, pur in presenza di un giudizio così lusinghiero e da molti condiviso, del quale mi sarei potuta inorgoglire e del quale ringrazio tutti quelli che hanno, bontà loro, voluto esprimerlo, ho sempre avuto un’acuta consapevolezza dei miei limiti, uno dei quali era sicuramente il fatto di essere alla prima esperienza assoluta in un’amministrazione comunale.

La consapevolezza, come è noto, non aiuta a vivere con leggerezza, a maggior ragione quando si conoscono le proprie carenze e si avverte il peso delle aspettative altrui.

I dieci mesi trascorsi a Palazzo Celestini sono stati intensi, formativi, a tratti gratificanti, a tratti snervanti ma, in ogni caso, sempre piuttosto gravosi.

Sempre in via assolutamente preliminare, chiarisco che i miei interventi sui temi caldi che l’inchiesta vorrà affrontare e sviscerare saranno di tipo assolutamente “tecnico”, atteso che come tale sono entrata in giunta e tale intendo restare.

I tre mesi e mezzo che sono ormai trascorsi dalla mia uscita di scena, per certi versi clamorosa, ma che intendo aiutare a chiarire nelle dinamiche che l’hanno determinata, mi consentono di guardare le cose da una distanza di sicurezza, anche psicologica, ormai consolidata.

Pertanto, oggettivamente, ciò che dirò è del tutto svincolato da possibili ritorni personali.

Ribadisco: è un’esperienza archiviata e tale deve rimanere, ma la città che ha scelto questa amministrazione ha il diritto di sapere cosa è realmente accaduto in alcuni passaggi cruciali ed a chi siano realmente ascrivibili alcune responsabilità.

Non ho mai creduto alla mistica dell’uomo assolutamente solo al comando: non è appartenuta nemmeno ai più grandi personaggi della storia e certo non appartiene al carattere di Francesco Miglio, che anzi farebbe bene, al punto in cui è arrivato e dopo numerosi episodi in cui la sua immagine è stata gravemente danneggiata per insipienze e negligenze altrui, a dimostrare maggior fermezza ed a ricordare più spesso che, nel bene e nel male, il sindaco è lui.

Forse qualcuno si meraviglierà di quanto sto per dire, ma ritengo che a Francesco Miglio ed al resto della giunta non possa ascriversi l’integrale responsabilità nell’immobilismo che attanaglia, dal punto di vista politico ed amministrativo la città.

“Tempus regit actum”, si dice tra noi che maneggiamo il diritto per vivere, perciò chiariamo: il progetto Bene Comune, riferito al tempo in cui è maturato, era l’unico che garantisse una possibilità di rinnovamento della classe dirigente cittadina e Francesco Miglio era l’unico candidato che coagulasse intorno alla sua persona un vasto e trasversale consenso. Non lo dico io, l’ha detto l’elettorato di San Severo che ha eletto il sindaco ed il consiglio comunale.

E qui “si comincian le dolenti note”, sulle quali, nei modi e tempi che la Gazzetta deciderà, posso fornire il mio modestissimo contributo volto a fare chiarezza.

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