Comunicati

Gianni Ricci: “Voucher e Jobs Act stanno uccidendo il lavoro in Puglia”

Per il segretario generale UIL Foggia “abuso voucher danneggia INPS e Stato e rende ancora più difficile creare rapporti di lavoro stabili”

“Le misure in atto stanno rendendo ancora più precario il mercato del lavoro, facendo crollare le assunzioni a tempo indeterminato”. La lettura impietosa dei dati forniti dall’Osservatorio sul Precariato dell’Inps, è di Gianni Ricci, segretario generale Uil Foggia.
“Jobs Act e Legge di Stabilità stanno paralizzando quel minimo di ripresa evidenziato dall’Istat.
In Puglia le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine nel periodo gennaio-agosto 2016 sono state 9.694, contro le 13.507 dello stesso periodo del 2015 (con gli sgravi del Jobs Act in atto). Diminuiscono, anche le trasformazioni da apprendistato a tempo indeterminato (1.901 contro 1.982). La tendenza generale parla di un -28,2% e di circa ventimila nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato rispetto allo scorso anno: 51.821 contro i 78.528. Come avevamo già evidenziato a maggio, le medie della nostra regione sono superiori a quella nazionale (-34% contro 32,9%)”, afferma Ricci che rimarca come “avevamo già evidenziato un utilizzo anomalo dei voucher. I dati forniti dall’Osservatorio consolidano questa pericolosa tendenza: 4.652.023 quelli venduti in Puglia, +33,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e Foggia è tra le province più voucherizzate”.
Per il segretario generale della Uil Foggia “le modifiche al Jobs Act hanno peggiorato la situazione. Si è trasformato un istituto – quello dei voucher – concepito per il “lavoro occasionale” in un mostro che è andato a sostituire potenziali rapporti subordinati con forme poco tutelanti per i lavoratori”.
“Così non va – prosegue il segretario generale UIL Foggia. Oltre a danneggiare le casse dell’Inps e dello Stato il ricorso a questi strumenti non riesce più a nascondere la mancanza di innovative politiche attive del lavoro. In primis è necessario implementare azioni correttive quali la tracciabilità sana dei voucher con la comunicazione precisa dell’inizio e della fine del lavoro, l’abbassamento del limite economico e l’esclusione di settori già dotati di flessibilità in materia di rapporti di lavoro. Ma l’elemento chiave è che, per rilanciare il Paese, la Puglia e Foggia, sono necessari investimenti, per le aziende e per gli enti pubblici, per le infrastrutture e per sbloccare i cantieri ed è importante “sostenere” salari e pensioni per far ripartire l’economia. Urge, in sostanza, una riflessione approfondita per escogitare nuovi strumenti e azioni di sviluppo. E questa volta, il dialogo deve ripartire dal basso, dalle vocazioni dei territori: devono tornare ad essere il punto di riferimento di ogni programmazione e dell’agenda del Governo”

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio