Comunicati

I FRATI CAPPUCCINI A SAN SEVERO: MINISTORIA CON TANTI INTERPRETI

di FRA NAZARIO VASCIARELLI  Frate Cappuccino di San Severo

In questi giorni il convento dei frati cappuccini a San Severo ha perduto un po’ della sua abituale tranquillità ed ha imitato più la stazione ferroviaria o la fermata dei bus che gli antichi monasteri, il cui ritmo di vita è scandito dai rintocchi della campana che invita a vivere i cosiddetti “momenti comuni” della preghiera e del refettorio. Sono di questi giorni gli avvicendamenti dei frati e la ripresa delle attività pastorali al servizio del popolo di DIO. Dopo il Capitolo Provinciale, una espressione che dice che i frati della Provincia Cappuccina di Sant’Angelo-Padre Pio si sono riuniti ed hanno votato i confratelli che avranno il compito di guidare la provincia stessa, cinque frati tra Ministro Provinciale, fr. MAURIZIO PLACENTINO da San Giovanni Rotondo, e quattro consiglieri. Questi frati hanno studiato le problematiche dei vari conventi dove vivono i frati cappuccini ed hanno deciso per delle alternanze nei servizi e nelle diverse attività apostoliche. Giusto per la cronaca, i frati cappuccini di Sant’Angelo e Padre Piohanno i conventi dislocati nella provincia civile di Foggia, nel Molise ed in alcuni paesi, più o meno noti, del beneventano e dell’avellinese. Ad oggi la presenza dei frati della Provincia si aggira su centoventi unità, tra giovani e meno giovani, rispecchiando l’età media della popolazione italiana.

Veniamo a San Severo. I nostri concittadini si erano abituati a vedere percorrere le strade della città, perché presenti da tanti anni, i vari padre GRAZIANO MAINOLFI, per oltre trent’anni Cappellano del locale ospedale, padre NICOLA SQUARCELLA, Parroco della Chiesa di Santa Maria delle Grazie per tredici anni, padre FRANCESCO SCARAMUZZI, uno degli ultimi arrivati, come insegnante e collaboratore pastorale. La locale fraternità ha cambiato un poco il suo volto. Il nuovo guardiano-superiore del convento, manco tanto nuovo a dire la verità, è il padre LUCIANO LOTTI, già presente in città dal 2004 proprio come guardiano, insegnante e direttore della biblioteca annessa al Convento, dedicata alla memoria del padre BENEDETTO NARDELLA, direttore spirituale di SAN PIO da Pietrelcina. Padre LUCIANO, come gli piace definirsi, sarà il “ministro degli esteri” perché avrà anche da seguire come Segretario Generale i Gruppi di Preghiera di Padre Pio sparsi in tutto il mondo. Ma lui fermo non sa stare e metterà al servizio dei tanti devoti di PADRE PIO proprio la sua conoscenza del Santo di Pietrelcina. Tornerà a San Severo come vicario della fraternità padre MATTEO CIAVARELLA da San Giovanni Rotondo. Il nuovo parroco sarà padre RAFFAELE MANGIACOTTI da San Giovanni Rotondo; RAFFAELE dopo una bella, ricca ed entusiasmante esperienza missionaria nel Ciad e nel Benin, dopo un buon apprendistato in parrocchia come vice-parroco inizierà l’esperienza come Parroco. A lui gli auguri di ripercorrere le orme di tanti suoi predecessori che tanto bene hanno fatto in questi settant’anni di vita parrocchiale. In ospedale il nuovo cappellano sarà padre DENIS LOBO, un frate cappuccino che viene dall’India, ma già inserito nel nostro contesto italiano essendo stato per diversi anni nelconvento molisano di Sant’Elia a Pianisi. Ma non possiamo dimenticare che rimarrà come un pietra miliare, testimone di tanti avvenimenti di San Severo e dintorni, padre CIPRIANO DE MEO che continuerà a svolgere il suo ministero con un sogno nel cassetto, cioè che vengano riconosciute dalla Chiesa le virtù e la santità del PADRE MATTEO D’AGNONE, per il quale sta spendendo tutte le sue energie culturali, spirituali e fisiche. Dall’alto dei suoi oltre novant’anni, ma nessuno se ne accorge…, continuerà a ricordare che nella Chiesa di DIO non si va mai in pensione.

Chiudo queste poche righe con un nuovo che si appresta a vivere la sue prime esperienze da frate. Nell’ambito della nostra parrocchia-convento è sbocciato un virgulto, un giovane di San Severo, FRANCESCO NISTA,che a giorni vestirà l’abito dei frati cappuccini nel convento-noviziato di Morano Calabro (Cosenza). Da frate cappuccino e soprattutto sanseverese non posso che essere contento: sono passati troppi anni da quel settembre 1983 quando iniziai il mio noviziato nel convento napoletano di Arienzo. Invito quanti si lamentano che i frati sono pochi, e dico io,spesso inadeguati, a pregare per le vocazioni e a seminare il seme della sequela di GESÙ CRISTO e di SAN FRANCESCO nelle loro case, e non aspettare che i conventi si chiudano per piangere e recriminare. A chi avrà avuto la pazienza di leggere queste righe il mio grazie, e a tutti, soprattutto ai miei confratelli, buon lavoro e fatevi onore. PACE E BENE!

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio