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IL PD E’ UFFICIALMENTE FUORI DALLA MAGGIORANZA MIGLIO-DAMONE

Il coordinamento non ha indicato nomi per assessori né approvato la linea politica della amministrazione

Ancora una volta, dall’insediamento dell’amministrazione Miglio, abbiamo dovuto registrare bugie inverosimili su questioni che riguardano il Partito Democratico e il presunto appoggio alla maggioranza. Le parole del sindaco Miglio nei comizi post elettorali hanno tracciato un solco incolmabile fra la possibilità di dialogo, voluta dal PD, e la chiusura totale espressa nel “…noi del PD non sappiamo che farcene, non ci serve e non lo vogliamo”. Sempre nello stesso comizio Miglio disse che “mai un cardiologo farà l’assessore al bilancio” ma l’estate 2016 ci ha raccontato un’altra storia. Siamo alle solite, bugie e immobilismo politico, binomio perfetto per definire il fallimento di questa amministrazione che ha portato un’intera comunità allo stremo delle proprie forze e che cerca, sempre, di scaricare le proprie responsabilità sul Partito Democratico.

Dire che il neo assessore sia espressione del Partito Democratico (addirittura votato in coordinamento) è una falsità detta in mala fede.  Ma anche il gruppo consigliare del PD, sin dall’inizio, ha avuto comportamenti ambigui, Dino Marino all’opposizione (costruttiva), Ciro Cataneo e Annalisa Tardio in maggioranza “senza se e senza ma”, generando confusione soprattutto nei cittadini che continuano ad essere convinti che il PD sia parte della maggioranza che guida Palazzo Celestini. A questo bailamme partecipa anche il Segretario La Pietra (eletto a maggioranza con il compito di trattare ad ogni costo con l’amministrazione) che in due anni ha prodotto, come unico risultato, ulteriori rotture interne alla dirigenza del PD, continuando a perseguire il mandato politico ricevuto, nonostante i fallimenti.

L’ultima “prova”, che ha visto anche l’appoggio del consigliere Marino, prevedeva la richiesta della fine della coalizione “bene comune” e dell’ingresso in maggioranza del PD con assessore il Segretario, senza un confronto all’interno degli organi dirigenziali. Questa decisione “unilaterale” ha costretto alcuni dirigenti, contrari fin dalla prima ora a questa amministrazione, a prendere le distanze pubblicamente non potendo più accettare di essere complici di questo modo di fare.  E così abbiamo assistito ad un ulteriore implosione che ha visto il Sindaco rispedire a casa la proposta Marino – La Pietra e gli stessi, che prima parlavano di “opportunità politica”, etichettare come “peggiore amministrazione dal dopoguerra” quella di Miglio. Fatto ciò si convoca un Coordinamento Cittadino in cui ci si sarebbe aspettato una relazione che riconoscesse i limiti e il fallimento di quella trattativa facendo un passo indietro per ridare al partito una credibilità politica. E invece no, il segretario relaziona sulla questione amministrativa dicendo di voler fare marcia indietro restando, però, ben saldo al timone. Neanche il dibattito che ne è seguito lo ha convinto, per cui siamo stati costretti a votare NO. A questo fatto (su cui più di uno si è “impegnato” al ricamo più che all’analisi politica) segue un altro colpo di mano, fatto da Cataneo, il quale dice a Miglio che il coordinamento ha votato per restare (o entrare non si è mai capito) in maggioranza. FALSO, nulla di più FALSO, il nostro voto, anche se formalmente sembra essere identico a quello del duo Cataneo-Tardio, boccia irrimediabilmente la relazione letta dal segretario priva di senso politico, auspicando una presa di coscienza più decisa che indicasse una nuova guida politica unitaria del Partito, attraverso un Ufficio Politico che lasciasse perdere definitivamente la chimera dell’amministrazione Miglio e che preparasse la strada al nuovo congresso cittadino che si svolgerà dopo il referendum costituzionale. Nessuno di noi ha mai fatto neanche per sbaglio un’ipotesi di avvicinamento alla maggioranza, atteso il fatto che la maggioranza non ha, di contro, mai preso in considerazione seriamente nessuna proposta politica del PD.

Detto questo, se la scelta dell’assessore è stata fatta in piena autonomia dal Sindaco, magari anche con il benestare dei due consiglieri Cataneo e Tardio, nulla questio, ma una cosa è certa: il dott. Fanelli non fa parte del PD, non è stato indicato dal coordinamento del PD e non rappresenta il PD.

Siamo certi che il buon senso dei consiglieri Cataneo e Tardio non tarderà a confermare quanto sopra dichiarato e che la scelta del neo assessore è solo frutto di accordi personali.

Riteniamo che l’unica soluzione possibile per evitare l’inagibilità politica del Partito Democratico di San Severo sia quella di instituire un Ufficio Politico unitario e speriamo in un gesto di responsabilità da parte del Segretario che finora non c’è stato.

L’appuntamento autunnale al quale è chiamato il PD, non può lasciare più spazio ad ulteriori divisioni, per cui serve una sana riflessione e un confronto basato sulle idee piuttosto che sulle aspettative personali di questo o di quel dirigente. Per fare ciò bisogna che il Segretario faccia un passo indietro, riconoscendo il fallimento di un progetto politico risultato dannoso oltre ogni limite per il partito per permettere una gestione unitaria sulle questioni politiche e che traghetti il PD verso una nuova rinascita.

Firmato:

Mariella Romano
Antonio Di Rita
Angelo Michele Carella
Rino Ferrara
Michele Irmici
Nicola Colio
Raffaele Carrabba
Matteo Tricarico
Diego Matarante
Teresa Mucedola

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