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Il Presepe Vivente di Casa Sollievo della Sofferenza

Mercoledì 20 dicembre, dinanzi all’Ospedale, la rievocazione della Natività di Gesù con 70 figuranti con abiti di scena, ambientazioni tipiche e l’arrivo della Luce della Pace di Betlemme

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Con l’ingresso di San Giuseppe e della Beata Vergine sul dorso di un asinello, mercoledì 20 dicembre alle ore 17, inizierà a San Giovanni Rotondo la rappresentazione del Presepe Vivente dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, realizzato dagli operatori e dagli ospiti della residenza per anziani Casa Padre Pio.

70 figuranti, con abiti di scena realizzati e raccolti in 15 anni, ricreeranno, all’interno delle casettine di legno installate ai piedi dell’Ospedale, le tipiche ambientazioni del presepe: la stalla con i capi di bestiame, la frutteria, la bottega dei tessuti, del falegname, la scuola, il maniscalco e il casaro.

Subito dopo la nascita di Gesù nella capanna della Natività, i boy scout di San Giovanni Rotondo posizioneranno, sotto il prònao dell’Ospedale, la fiaccola della Luce della Pace di Betlemme, simbolo itinerante di pace e fratellanza proveniente dalla Basilica della Natività in Terra Santa. L’atmosfera natalizia, inoltre, sarà assicurata dai canti eseguiti dagli alunni delle classi 5^A e 5^B dell’Istituto Comprensivo Dante-Galiani e dal coro di Casa Padre Pio.

«Dal giorno del Natale del Signore, la Gloria di Dio è venuta a splendere sulla terra ed ha preso il volto di un Bambino – ha spiegato nel suo messaggio augurale Monsignor Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia Vieste San Giovanni Rotondo e presidente della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza –. Per entrare in questo grande mistero della notte santa di Natale, che tutti noi amiamo, ci aiutano il silenzio di Maria e Giuseppe, il canto degli Angeli, l’adorazione dei Magi, la gioia dei pastori, che sensibili al richiamo della nascita di un bambino non conosciuto, si sono messi in cammino per andare a vederLo. A quei genitori ‘rifugiati’ in una capanna e al Bambino hanno portato ciò che avevano del loro sobrio nutrimento e che ben sapevano era necessario in quel momento; non li hanno guardati semplicemente come ‘estranei’, ma sono stati loro premurosamente vicini. Dinanzi una famiglia in estrema povertà, non hanno giudicato, non hanno chiesto conto della loro condizione, ma si sono fatti solidali».

Lo stesso Padre Pio, che amava confessare avendo di fronte il presepe con il Bambinello,   incoraggiava fedeli e pellegrini a tenere viva la sacra rappresentazione della nascita di Gesù. Come da tradizione, anche quest’anno i reparti dell’Ospedale hanno costruito un presepe in ogni corsia e parteciperanno, nei prossimi giorni, al concorso interno che premierà le migliori realizzazioni sul tema dell’originalità, della creatività e del rispetto per la tradizione. La commissione, presieduta da Monsignor Castoro, comunicherà i vincitori nei giorni successivi alla festività dell’Epifania.

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