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QUEL TRENO PER YUMA…IL FILM DELL’ADDIO!

di MICHELE MONACO

 Siamo giunti al termine del piacevole colloquio con CIRO GRIPPA, operatore cinematografico di lungo corso, memoria storica dei nove cinema che, dal dopoguerra sino agli anni ’80, sono stati frequentati da diverse generazioni di Sanseveresi. La storia di GRIPPA ha molte affinità con le vicende dei personaggi del film “NUOVO CINEMA PARADISO”, come abbiamo avuto modo di capire nei precedenti racconti(il padre di nome ALFREDO,le vicissitudini del ragazzino che impara a fare l’operatore) con tutti i momenti difficili vissuti a lavorare in una cabina di proiezione per circa SETTANTA ANNI. Ma oggi mi racconta che gli sono capitate altre vicende simili al film di TORNATORE: nel 1956 gli è capitato di dover domare un incendio sviluppatosi nella cabina per autocombustione della pellicola in proiezione.L’altra affinità riguarda la censura esercitata dal Commissariato di Pubblica Sicurezza su alcune scene dei film. Il Commissario nel suo ufficio situato in vico Ospedale Vecchio e poi in via Sabotino,mi ‘consigliava’ di oscurare con la mano alcune scene a suo dire “spinte”…Naturalmente quando lo facevo si levavano dalla sala proteste irriferibili! Poi CIRO racconta la difficoltà di vivere appieno la sua sfera affettiva. Faceva la corte ad una ragazza ma il suo lavoro gli impediva di frequentarla. Tutti i giorni dell’anno-tranne il Venerdì Santo- doveva stare in cabina dalle 14.30 sino a mezzanotte. “La mia ragazza – racconta CIRO – che poi sarebbe diventata mia moglie, nel 1958,sfidando i controlli e le ire dei genitori, mi veniva a trovare per pochi minuti sul posto di lavoro.Abbiamo messo su famiglia ed ora ci godiamo i nipoti e i pronipoti”. Insomma,Signor GRIPPA, una vita di sacrifici a proiettare film su film…ma è vero che nonostante la sua non più giovane età lei sia andato fino a qualche anno fa nei centri estivi del Gargano a proiettare film all’aperto col materiale del comm.FERDINANDO CICOLELLA?<<E’ vero!>>. E perché ha smesso? <<Perchè è subentrato il sistema digitale e con la fine della pellicola ho smesso anch’io, per sempre.Mi voglio congedare dai Lettori della GAZZETTA offrendo loro una foto che ritrae tre generazioni di operatori: mio padre, il sottoscritto e mio figlio>>. E mentre CIRO si congeda dai nostri Lettori, io guardo la foto e ripenso a quando noi adolescenti, nei primi anni ’60, andavamo nei cinema dove lavoravano i GRIPPA. Fumavamo le prime sigarette, le cui volute di fumo si fondevano con il cono di luce che veniva proiettato sullo schermo. Intanto, la stampa cittadina dell’epoca segnalava che circa 3.000 Sanseveresi erano emigrati all’estero o nel triangolo industriale delle metropoli del nord-Italia. I giochi adolescenziali finirono con un capolavoro western in bianco e nero: “QUEL TRENO PER YUMA” con GLENN FORD. Molti spettatori giovanissimi dovettero, anche loro, prendere un treno (ma di sola andata…) per Torino o Milano in cerca di lavoro e così passarono in fretta dall’adolescenza all’età adulta, mentre il luogo dei sogni delle vecchie sale cinematografiche svaniva… Per sempre!

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