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RAPINA IN TABACCHERIA ALTRI DETTAGLI UTILI ALLE INDAGINI IN CORSO

A proposito della rapina avvenuta a San Severo nella tabaccheria di Viale 2 Giugno, lo scorso mercoledì 17 agosto, rapina della quale il sito della nostra GAZZETTA fornì i primi dettagli già quaranta minuti dopo il “fattaccio”, si registrano alcuni elementi nuovi che sicuramente aiuteranno gli inquirenti a rendere più proficua la caccia ai due rapinatori. Innanzitutto è stato confermato che la rapina è stata commessa da due persone – entrambe a volto coperto ma una sola armata di pistola – che hanno fatto irruzione nella tabaccheria ed hanno intimato al titolare di consegnare tutto il danaro presente nel registratore di cassa. Il titolare 55enne della rivendita di generi di monopolio ha coraggiosamente tentato di opporre resistenza ai rapinatori, ingaggiando una breve colluttazione. Nel giro di pochi secondi però ha avuto la peggio, colpito violentemente alla testa col calcio della pistola. La prognosi dei sanitari intervenuti parla di 15 giorni di guarigione. I due rapinatori, appena arraffato il denaro in cassa, non ancora quantificato con precisione, si sono dileguati (non è ancora certo se a piedi nelle traverse della zona o con l’auto di un terzo delinquente in attesa nei paraggi) sotto gli occhi di alcuni clienti atterriti. La tabaccheria rapinata è dotata di sistema di videosorveglianza, per cui le immagini di quel tragico pomeriggio sono al vaglio degli esperti del Commissariato di Polizia di San Severo, incaricato delle indagini su quest’ennesimo “schiaffo criminale” alla Città. Proprio in quelle sequenze registrate potrebbe nascondersi la soluzione dell’ultimo “giallo sanseverese”, che ha visto ferito, fisicamente e ancor più moralmente, un nostro concittadino onesto. Va fatto notare che questa rapina ha interrotto un periodo di tregua delinquenziale, riportando vecchie paure tra imprenditori in genere e commercianti in particolare. Ricordiamo che la rivendita rapinata aveva subito non molti mesi fa un altro “assalto”, allorchè fu scardinata la saracinesca d’ingresso con la parte posteriore di un furgone usato come ariete. Facciamo anche notare, per completezza d’informazione, che a 30 metri dalla tabaccheria rapinata c’è quel negozio di detersivi che, negli ultimi due anni, ha subito 4-5 rapine, e la cui proprietà arrivò alla decisione, annunciata addirittura con locandine, di chiudere i battenti, salvo poi ripensarci, salvaguardando (temporaneamente?) alcuni posti di lavoro, nella speranza della fine dello stillicidio delinquenziale nostrano.
LA REDAZIONE

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