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SAN SEVERO: CIRO PISTILLO E LE SUE RADICI POPOLARI

di MICHELE MONACO

Comunicati stampa, pubblici e privati, attestati di stima da partedi associazioni socio-culturali del territorio, sono stati diffusamente pubblicatiattraverso i mezzi di comunicazione e i social per dare l’estremo saluto a CIRO PISTILLO (San Severo, 27.10.1936 – 8.2.2018—nella foto a corredo scelta per la ‘GAZZETTA’ dal fratello ins. MICHELE PISTILLO, maestro alla Scuola “A. Pazienza” — ndr). La triste notizia si è diffusa da un cittadino all’altro come un fiume dai mille rivoli: ex alunni, amici, conoscenti,colleghi, tuttihanno riferito di aver letto o ascoltato un aneddoto, una storia o un proverbio scritto in dialetto sanseverese dal “MAESTRO” CIRO. Un fiume di mille ricordi che proviene dal sentimento popolare di una comunità, da un’anima cittadina che si è stretta attorno alla famiglia PISTILLO. Non si può parlare di CIRO fuori dal contesto popolare in cui è cresciuto. CIRO E LA SUA FAMIGLIA d’origine hanno abitato per tanti, tanti anni nel centro storico,in un tratto situato tra via Roma e via Soccorso, a pochi passi dalla Chiesa di Sant’Agostino e di Sant’Antonio Abate. Abitavano al civico di via Roma 64 e chi scrive al civico 48. Non è retorica, né nostalgia, se affermiamo che quelli vissuti in quel quartiere sono stati anni felici. La famiglia PISTILLO era conosciuta e molto stimata in un microcosmo che sapeva convivere con dignità e solidarietà nelle difficoltà del dopoguerra. I PISTILLO del padre FRANCESCO e della madre MARIA GIOVANNA sembravano usciti da un romanzo di VERGA, il quale paragonava certe famiglie meridionali “unite come le dita di una mano”. CIRO, secondo di sette figli, ha saputo onorare i suoi genitori al pari dei suoi tre fratelli e delle tre sorelle.Ha lavorato per quattro anni (1960-1964) nelle FFSS e, dal 1964, ha insegnato nelle Scuole Elementari di Casalvecchio, Lesina, San Paolo di Civitate e San Severo dove duetterà per sempre con l’altro grande cultore dialettale, il maestro ATTILIO LITTERA.La passione di CIRO –era nota- era quella e solo quella, sin dalla sua adolescenza: la ricerca sul campo della tradizione orale dialettaleche ‘registrava’ dai braccianti e dagli anziani del centro storico di una San Severo che non c’è più. Veniva spesso visto- per le campagne-con una bicicletta e un nastro-cassettasul quale registrava motti, proverbi, detti popolari che poi ha pubblicato sul suo primo libro “U carusèllë”, con la prefazione del Preside-Scrittore NINO CASIGLIO.Il grande CASIGLIO si rammaricava nella prefazione che fino all’adolescenza non ebbe modo di conoscere il dialetto sanseverese,né quello scritto, né quello parlato.Finalmente potè conoscerlo bene grazie al lavoro di CIRO che aveva costruito un codice letterario-linguistico-dialettale. Il maestro MICHELE PISTILLO si inorgoglisce quando cita il primo libro di suo fratello CIRO con l’imprimatur di CASIGLIO. ECCO, NINO CASIGLIO E CIRO PISTILLO, DUE CANTORI DELLA NOSTRA TERRA. CIAO CIRO, ANZI…GËRÙCCË! UN ABBRACCIO ALLA CONSORTE, SIGNORA ROSA DE BENEDITTIS-PISTILLO, E AI FIGLI FRANCESCO E GIOVANNA.

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