ComunicatiIn evidenzaPrima pagina

SAN SEVERO DIA PIU’ ASCOLTO AI GIOVANI

La tecnologia ci sta distruggendo, sta pian piano spegnendo la mente e la voglia di vivere di tantissimi ragazzi che oggi preferiscono “autoescludersi” , stare in disparte dal giapponese “Hikikomori”. Si tratta di un fenomeno che secondo vari studi in Italia dovrebbe interessare migliaia di ragazzi dai 15 anni ai 25/30 anni.  Sono ragazzi chiusi in un mondo tutto loro, un mondo virtuale che li porta ad isolarsi da tutto e tutti. Rifiutano ogni contatto con l’esterno e difficilmente riescono ad instaurare un rapporto conviviale con i genitori ed amici. La loro priorità risulta essere solo il PC e tutto ciò che gira intorno, nascondendosi dietro uno schermo, mascherando così le loro emozioni, fragilità. Possono sembrare piccoli eroi un giorno e grandi vittime il giorno dopo. Preferiscono confidarsi col mondo virtuale piuttosto che confrontarsi col genitore, che spesso si trova ad assistere nonostante i mille sforzi, ad un declino morale del proprio figlio. Il compito di noi genitori è far si che tutto questo non inizi, e tra mille difficoltà si capisca che all’interno del proprio nucleo famigliare ebbene parlarsi e confrontarsi qualsiasi problema ci sia, mai chiudersi a riccio ed aprirsi solo difronte a quel mostro che è il mondo irreale. Molte famiglie spesso si sentono sole, abbandonate e soprattutto sopraffatte da un senso di inadeguatezza e impotenza a non riuscire a risolvere i delicati problemi famigliari. La società dovrebbe intervenire e farsi carico di queste situazioni a volte segnalate e altre volte lasciate mute per vergona, le varie Associazioni  potrebbero supportare queste famiglie, questi ragazzi affinchè non succeda l’irreparabile. Sono ragazzi che hanno bisogno di essere accettati, ascoltati, hanno perso stima di se e sono alla ricerca di qualcosa che li faccia risollevare cadendo nella trappola dell’irreale. La Scuola, le Parrocchie possono fare veramente tanto e non si tratta di demandare ad altri quello che in realtà dovrebbero fare le famiglie, si tratta di affiancare le famiglie in situazioni dove spesso i ragazzi accettano solo il confronto di una persona estranea allontanando la figura del genitore, per paura o per vergogna. L’ultimo episodio dall’epilogo disastroso è avvenuto il 30 giugno a Torino dove un ragazzo di 19 anni, ormai sopraffatto dal PC, chiuso in casa, si butta dal quinto piano nel momento in cui la madre, gli toglie il Computer nell’ennesimo tentativo di spingerlo ad uscire con i suoi coetanei, a vivere la spensieratezza della sua età come i suoi amici. Credo fermamente che la madre abbia combattuto da tempo contro questa situazione che stava divorando il figlio, non immaginando che questa sua scelta potesse mettere così a rischio il figlio. Una mamma che sebbene abbia fatto questa scelta per smuovere il figlio ora di sicuro avrà grandi sensi di colpa, sperando che Dio gli dia una passibilità di salvarsi. Non aspettiamo si verifichino più questi tristi episodi,  pensiamo di più ai ragazzi che si trovano a vivere in un mondo menefreghista e sempre più solo, in un mondo dove ormai è tutto sostituito dai cellulari e si va sempre più allontanando il rapporto umano. Mi rivolgo ancora una volta al nostro Sindaco Francesco Miglio affinchè San Severo possa rinascere per i nostri Giovani, loro sono il nostro Futuro e senza di loro San Severo è destinato a morire. Non occorrono grossi investimenti ma tanto buon senso e grande volontà da parte di chi può fare veramente tanto.

ITALIA SALES

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio