Festa del SoccorsoIn evidenzaPrima pagina

San Severo – Maggio 2019: Che festa?!

Mentre a destra e a sinistra pensano a darsele di santa ragione (a volte anche letteralmente!) per accaparrarsi una poltrona nella prossima amministrazione comunale, il popolo sanseverese e non solo si domanda a che punto sia l’organizzazione della Festa del Soccorso. Nonostante circolino voci a proposito di segreti tavoli tematici e riunioni quasi carbonare, nessun dato certo è stato finora comunicato a proposito, ad esempio, della presenza delle batterie pirotecniche lungo il percorso processionale. Magari giungerà a maggio, nel cuore della campagna elettorale, la notizia di un accordo, di una soluzione della annosa diatriba: “fuochi si –fuochi no”. L’effetto”sorpresa”, tuttavia, non fa di certo bene all’economia locale che, proprio sulla Festa, fonda la sua più importante filiera. Sebbene io ritenga che una festa religiosa debba prescindere da questi aspetti puramente laici, devo riconoscere che la presenza delle batterie pirotecniche è certamente un richiamo turistico importante e, quindi, fondamentale per le aziende locali del settore. Bisogna evidenziare, infatti, che la Festa del Soccorso non può più essere intesa come un momento puramente locale e la sua complessa organizzazione non può ruotare ancora solo attorno a poche persone di buona volontà: l’aspetto economico, il valore culturale, demo-etno-antropologico, la necessità di garantire, nello stesso tempo, la spensieratezza ma anche la sicurezza e l’incolumità dei fruitori sovrastano le programmazioni estemporanee ed affrettate e necessitano l’adeguata attenzione. Di certo non è un bene per le strutture ricettive il fatto che i turisti stiano tardando le prenotazioni in attesa della conferma del programma. Certamente questo ritardo non è una nota positiva per i turisti stessi che, non potendo prenotare in anticipo, troveranno biglietti aerei e ferroviari a prezzi non vantaggiosi. Senza pensare alle nefaste conseguenze per le ditte pirotecniche locali e, quindi, per i lavoratori del settore. I vari organizzatori, poi, stanno avendo ovvie difficoltà a reperire contributi dagli sponsor a causa di questo futuro incerto. Tutto ciò non ha altra conseguenza se non quella di rallentare e debilitare la già tanto precaria economia sanseverese. Approfittando del clamore delle prime ore, tanti erano scesi in campo ergendosi a paladini della tradizione…Ma poi? La necessità di un lavoro sinergico tra istituzioni civili e religiose e i vari “addetti del settore” è urgente! La mancanza di pianificazione da parte dell’attuale e delle precedenti amministrazioni, ha portato alla deriva una Festa che poteva diventare volano dell’economia e della cultura del territorio. L’auspicio è che i sanseveresi possano prendere coscienza delle proprie potenzialità ed essere strumento di rigenerazione e cambiamento!

Lidya Colangelo

Città Civile

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