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SAN SEVERO: SAGRA DELL’IMMONDIZIA

EDITORIALE a cura di DESIO CRISTALLI

Una decina di giorni fa la città si è ritrovata di colpo sommersa dall’immondizia, senza uno straccio di preavviso. Un agguato in piena regola, come non ne accadevano da tempo!Pattumelle stracolme, cassonetti pure, androni luridi, cani in agguato per sbranare buste di organico…insomma uno spettacolo poco edificante. E la gente, come sempre, pronta a ‘ricamare’ su quanto accadeva senza che si capissero appieno i motivi reali di una contesa pubblico-privato. La vicenda ha subito assunto aspetti preoccupanti sotto il profilo igienico-sanitario. Ciascuna delle tre parti in campo (Comune, azienda e operatori ecologici) non ha preso subito il toro per le corna ma ha aspettato, come in una partita a scacchi, le mosse dell’avversario per dare scacco matto. Le prime spiegazioni sono arrivatein fretta ma sempre troppo tardi secondo i commentidell’opinione pubblica, l’unica che avrebbe, ha ed avrà sempre il diritto di ‘incazzarsi’ di brutto di fronte a un tale dramma dell’immondizia, visto che è quella che paga profumatamente TUTTI I CONTENDENTI! L’Amministrazione Comunale minaccia denunce se tutto non tornerà a posto di volata, l’azienda che gestisce l’igiene urbana si dichiara sconcertata per la situazione e assicura di non avere colpe specifiche e i dipendenti giustificano la loro astensione dal dovere con certi diritti non garantiti dall’azienda a norma di contratto di lavoro. Il fatto è che, messa così, la faccenda da dramma si trasforma in offesa sociale per un verso e in farsa per un altro verso, visto che ancora alcuni giorni dopo un mare di pattumelle in città restano piene perché viene scardinato il calendario preordinato per la raccolta differenziata e davanti a tanti condomini si vedono pattumelle…di tutti i colori, chiaro segno di una confusione popolare e non certo per colpa della gente. E allora diciamo a chiare lettere che quando succedono queste cose la verità e la ragione non stanno mai da una sola parte e c’è un evidente CONCORSO DI COLPE. E invece tutti urlano a gran voce di non avere nulla da rimproverarsi e di avere la coscienza a posto ma la situazione permane torbida e presaga di altri tempi difficili in materia. Speriamo di sbagliarci e che sotto la cenere non covi altro fuoco di polemiche e tante altre possibili tonnellate di pattume sparse in città. Il commento in questo caso può essere socialmente lapidario: IMMONDIZIA!

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