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SAN SEVERO: TUTTI A CINEMA DALLA FAMIGLIA GRIPPA

di MICHELE MONACO

Prosegue l’intervista a CIRO GRIPPA, storico operatore cinematografico, che ha vissuto in prima persona l’epoca d’oro del cinema sanseverese dal secondo dopoguerra sino alla chiusura di tutte le sale cinematografiche, tranne l’attuale CICOLELLA(già sede dello storico cinema “UMBERTO”, conosciuto dagli over 60 anche per un noto soprannome).<<Nei pomeriggi e nelle sere degli anni ‘50/60 era normale andare al cinema quasi tutti i giorni, -racconta CIRO -. Parlo di un tempo lontanissimo, poichè quei cinema non esistono più, ma rivivono di sicuro nel ricordo di chi li ha frequentati. Erano gli unici luoghi che ci permettevano di sognare! Le facciate erano belle con le insegne luminose che richiamavano nomi eccentricicome “IDEAL, KURSAAL-EXCELSIOR,ARISTON, EDEN-UMBERTO, G.VERDI-CAPITOL” o avevano i nomi dei proprietari come il “MARCHITTO” e il “PATRUNO”. Per un periodo abbiamo avuto anche tre cinema all’aperto, tre “arene”diciamo così. Due erano collegate ai rispettivi locali al coperto come quella dell’EXCELSIOR(inaugurata nei primi anni’50 nei pressi dell’Ospedale in via T.Masselli) e del MARCHITTO (inaugurata nel 1954 e collocata in via Cigno), la terza arena, l’ARISTON(collocata all’inizio di via Apricena i cui proprietari erano tre imprenditori). Diciamo che le arene non ebbero – purtroppo- lunga vita, ma fecero sognare molti ragazzini i quali, in certe sere d’estate, confondevano le notti sanseveresi con le notti del Texas. CIRO tiene a sottolineare come la sua vita e quella di suo padre e dei suoi fratelli sia trascorsa nelle cabine di proiezione.Il padre ALFREDO all’IDEAL, suo fratello ROCCO al CAPITOL e un altro fratello, GAETANO, nel cinema POLITEAMA di Lucera e la figlia, ERMELINDA,cassiera al CAPITOL. CIROè stato operatore un po’ dappertutto tranne che all’EXCELSIOR. Certo i suoi ricordi più vivi sono gli anni trascorsi nel cinema Marchitto e si commuove quando ripensa a quella volta che non lasciò il suo lavoro nemmeno con un febbrone da cavallo e con la madre che gli portava il brodo caldo nella cabina di proiezione dove CIRO, riverso su una sdraio, –con delle bende bagnate sulla fronte- continuava a proiettare la pellicola per evitare le escandescenze del pubblico se il film si interrompeva. Non è retorica, ma vita vissuta e condivisa insieme a due amici di lavoro, due personaggi indimenticabili per quegli anni: chi ricorda quei signori chiamati “maschere” che staccavano i biglietti e mantenevano l’ordine nel cinema di Porta Foggia? Erano i signori TULLIO D’ANGELO e il mitico ETTORINO MARINELLI, terrore di chi cercava di fare il “portoghese”.CIRO mi ricorda che ha solo 86 anni e non 87 e che può e vuole continuare a raccontare tanti altri aneddoti nel prossimo numero della nostra GAZZETTA.

== ((NEL COLLAGE DI DUE RARISSIME FOTO A CORREDO, IL MERAVIGLIOSO INTERNO E LA BELLA ARENA DEL CINEMA MARCHITTO)) ==

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