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Tre decessi in strada in 48 ore a San Severo, per probabili patologie cardiache. Torna la questione cardio protezione e sensibilizzazione sui corretti stili di vita.

Negli ultimi giorni, a San Severo, si son registrati tre decessi di uomini con età compresa tra i 70 e gli 80 anni. Volendo, si può aggiungere anche quella dell’anziano morto in casa e ritrovato dopo circa 20 giorni. Le cause non son ben note, ma i malori improvvisi e la caduta al suolo in modo repentino delle vittime (così come hanno riferito testimoni) lasciano un po’ da pensare e puntare la causa verso le patologie cardiache. I decessi sono avvenuti in tre luoghi diversi della città. Il primo, sabato, in corso Matteotti; gli altri due, ieri mattina, in corso Gramsci, vicino l’edificio scolastico “De Amicis”, e in via Padre Matteo da Agnone. Quest’ultimo è dipeso da un infarto dell’anziano che era alla guida del suo veicolo, come accertato dai sanitari e dall’intervento anche della Polizia Locale. Non fa caldo e nemmeno tanto freddo, visto che il clima potrebbe favorire certi fenomeni. Eventi che non possono significare nulla, ma devono rimettere al centro dell’azione amministrativa e non solo, quella della cardio-protezione di tutta la città e cercare di fare una campagna di prevenzione e informazione ad ampio raggio sugli stili di vita e i fattori di rischio, sperando che non ci siano altre cause, come quelle allarmistiche lette sui social e prive di fondamento o solo dettate dall’emotività. Nel passato, ad esempio, come nel 2013, a San Severo, c’è stata la prima edizione di “Cardiorun” (manifestazione a livello nazionale) evento di sport e solidarietà volto a promuovere l’attività fisica e la corsa in particolare, dilettantistica ed amatoriale, che sarebbe auspicabile divenisse un elemento quotidiano e trainante per un’abituale prevenzione delle malattie cardiovascolari e dell’adozione di corretti stili di vita. Poi non si son replicati certi momenti e nemmeno si sta guardando all’aumento dei fattori di rischio (fumo, diabete, ipertensione), anche in giovani età, come confermato a l’Attacco, dal dr. Vito Sollazzo, cardiologo dell’UTIC di San Severo. Tutto, ciò, magari, si pensa che possa accadere sempre a qualcun altro. Il Rotary Club di San Severo ha iniziato un service a medio termine, che ha già consentito di donare 4 defibrillatori e il relativo corso. Cardio-protezione, vuol dire formare anche personale “laico” (Basic Life Support) pronto a gestire l’emergenza, e che sappia usare il defibrillatore semiautomatico esterno (AED), su di una persona adulta o su un bambino in arresto respiratorio e cardiaco nell’attesa dei soccorsi. Cardio-proteggere la comunità, oggi, è un precipuo compito dei suoi amministratori.
Beniamino PASCALE

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