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Lettera alla Gazzetta: “Quest’amministrazione cosa ha fatto in 2 anni e cosa vorrebbe fare?”

Riceviamo e pubblichiamo

“Caro Direttore,
ti leggo da sempre, pertanto concedimi di usare questo tono confidenziale.
A proposito del tuo ultimo editoriale, devo dirti che io non l’ho letto così come mi sembra sia stato interpretato dai due gentilissimi lettori di cui hai pubblicato le relative note. Piuttosto, mi è sembrato di leggere tra le righe una tua sottile ironia circa la rapidità con cui si mette insieme una commissione da parte di questa amministrazione. Al contrario di altre questioni dove i tempi risultano Biblici.
Io, a dirti la verità, la penso diversamente. Mi piacerebbe sapere cosa quest’amministrazione ha fatto in 2 anni e cosa vorrebbe fare. La nostra città mi sembra sempre più avviata verso un declino sociale, economico e culturale. E la colpa è prevalentemente nostra, di noi cittadini.
Mi spiego meglio. Ogni giorno passando per le vie del passeggio mi capita di ascoltare gruppi di cittadini che si lamentano di Miglio, altri delusi da Sderlenga, quegli altri invece attribuiscono tutte le responsabilità ai Damone. E ancora chi si lamenta del consigliere che pensa solo agli spettacoli, chi critica i due della minoranza che tutto fanno tranne che l’opposizione eccetera. Una lamentela continua. Ma sempre sotto tono, sottotraccia perché gli estranei non devono sentire. Non mi sembra di raccontare nulla di nuovo, e forse in questa occasione sta emergendo il carattere molto diffuso del sanseverese Doc che sembra vivere per criticare gli altri. Piuttosto che ammirare chi è più capace, prendere esempio e complimentarsi, come dovrebbe invece essere la norma.
Solo qualche anziano, di recente (ma si sa gli anziani, ad una certa età, perdono i freni inibitori e parlano apertamente senza alcun timore reverenziale), solo qualche anziano, dicevo, ha il coraggio di affrontare il sindaco per strada (quelle rarissime volte che si avventura fuori al Palazzo) e di dirli in viso che come amministrazione sono una delusione (veramente usano un altro termine) e che farebbero bene ad andare a casa. Ma come si sa, una rondine non fa primavera.
Perciò, i nostri amministratori per strada, nei convegni, agli spettacoli riscontrando solo saluti e salamelecchi, perché dovrebbero privarsi di un sostentamento ( 850 € per i consiglieri, circa 4.900 € per il sindaco, circa 2200 € per il vicesindaco e 1600 per gli assessori – importi lordi-)?
Perché andare a casa se, a modo loro, ed io non ho motivo di dubitare, svolgono nel migliore dei modi il mandato ricevuto dagli elettori? Anche se nei fatti quel lavoro produce poco o nulla per la città. Perciò un imprenditore che investe di tasca sua, quando vede che centinaia di migliaia di euro investiti non producono risultati che fa? Chiude quell’esperienza e ne avvia, se ne ha la forza, un’atra. Ma quando i soldi sono dei cittadini, a volte, l’imprenditore (la maggioranza) perde tale sensibilità.
Per concludere, caro direttore, con i Panama Papers, la gente è scesa in strada in Islanda; gli Inglesi sono andati davanti alla residenza del primo ministro a protestare. A San Severo si critica si maledice da dietro e poi si fanno i salamemlecchi!. Allora di cosa parliamo? Evidentemente i sanseveresi stanno bene così. E così sia. Per carità non è mica un invito alla ribellione. Ma un minimo di cittadinanza attiva, di confronto politico, un maggiore impegno civico sarebbe il primo passo per poter avviare un possibile processo di cambiamento.”
Grazie per l’eventuale ospitalità.
Tiberio

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