Comunicati

Alpaa e Acli Terra chiedono lo “stato di calamità naturale”

La Capitanata, ancora una volta, è stata interessata da una violenta alluvione, provocata da un vortice depressionario, che ha colpito il Subappennino e l’Alto Tavoliere.
A pagarne le conseguenze, sono stati soprattutto i produttori agricoli che hanno visto distrutti “il frutto” della propria terra: i raccolti. Com’è vero che è in atto un cambiamento climatico, con fenomeni meteorologici, che negli ultimi anni hanno dato origine alle cosiddette “bombe d’acqua” che si abbattono violentemente sulla Daunia, è pur vero che siamo in un territorio ad alto rischio idrogeologico, con allagamenti di terreni e strade anche per carenza d’interventi di prevenzione e messa in sicurezza. Il nostro territorio, infatti, si caratterizza per scarsa manutenzione ordinaria, come: la pulizia dei canali di scolo; il recupero e/o la pulizia delle cunette per far confluire e defluire in maniera naturale l’acqua piovana; la pulizia dei canneti e delle sterpaglie che crescono sotto i ponti, ecc..
Già due anni fa, abbiamo chiesto alle istituzioni preposte e competenti, d’insediare un tavolo tecnico provinciale di verifica e monitoraggio e, ad oggi, non abbiamo avuto alcuna risposta. Di fronte a questo ennesimo disastro annunciato, nel dichiararci solidali coi tanti cittadini che hanno subito questa catastrofe e con le aziende agricole che oggi si prodigano nel disperato tentativo di tamponare i danni subiti e ripartire, come Alpaa e Acli Terra, chiediamo il riconoscimento dello “stato di calamità naturale” ed auspichiamo che il Presidente della Provincia convochi con urgenza un tavolo con le Organizzazioni di categoria, per avviare un momento di confronto operativo e costruttivo.
Il Presidente Provinciale Alpaa

Il Presidente Provinciale Alpaa Cgil Umberto Porrelli

Il segretario Provinciale Acli Terra Francesco Sderlenga

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