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2025, IL PALAZZO DEVE ESSERE SEMPRE DI PIÙ L’AUTENTICO ‹BENE COMUNE»

L’EDITORIALE DI DESIO CRISTALLI

All’inizio del 2025 l’Amministrazione Comunale di San Severo compie…MEZZO ANNO DI VITA ed è chiamata a programmare il suo futuro che, se tutto va bene, dovrebbe durare ancora quattro anni e mezzo. Ciò può essere un bell’auspicio ma che può far – come direbbe il sommo poeta DANTE – “tremare le vene e i polsi”, vista la mole di impegni che un Comune è chiamato a sbrogliare dalla mattina alla sera, che sono quelli di una ‘piccola repubblica’ con mille e mille problemi a cominciare da quelli finanziari e da quelli estremamente gravosi delle relazioni con la Città ((e ve lo dice chi per trent’anni è stato sulle…montagne russe delle pubbliche relazioni della vita municipale))!

I cittadini sono sempre esigentissimi e infatti nei primi mesi tutta la Giunta ha rincorso manifestazioni d’ogni tipo per accontentare questo e quello, quell’altro e tanti altri! Chiariamo subito che questa vuole essere solo una constatazione oggettiva della realtà ma anche una riflessione di chi sa perfettamente che gli ardori politico-amministrativi dei primi mesi – volti a dimostrare la capacità ‘del buon padre (o madre) di famiglia’ – possono perdurare ma con una rigorosa analisi di ciò che si può fare meglio, come tutte le cose della vita dei singoli e delle comunità.

La gente, dal canto suo, deve capire e chiedersi se sia più responsabile inseguire ogni minima ‘richiesta’ di privati cittadini o impiegare tutto il tempo per puntare SOLO AL BENE COMUNE, che poi siamo tutti insieme AMMINISTRATORI e CITTADINI. La giornata lavorativa di un pubblico amministratore – lo dico per averlo verificato per decenni da vicino – può durare anche tante ore durante le quali bisogna trascurare spesso anche i problemi familiari. Questo per dire che, andando avanti nei mesi e negli anni della consiliatura, Sindaco, Vice Sindaco ed Assessori non potranno più soddisfare tutte le richieste di interventi anche a manifestazioni ed incontri assolutamente marginali.

Il cittadino coscienzioso deve capire che il pubblico amministratore viene pagato dalla comunità per sbrigare TUTTI I COMPITI ISTITUZIONALI, cosa sempre complicato da far quadrare nella maniera migliore e cioè nel TOTALE ED ESCLUSIVO INTERESSE DELL’INTERA CITTÀ! Citiamo per importanza ciò che chi governa una comunità deve tenere sempre all’ordine del giorno: consigli comunali e commissioni consiliari, bilancio, finanze, tributi e patrimonio municipale, PNRR territoriale, sanità locale, protezione civile, ordine pubblico, sicurezza pubblica e privata, igiene urbana, lavori pubblici, polizia locale, eventi socio-culturali, turismo, sindacalismo aziendale, servizi pubblici d’ogni genere, contenzioso pubblico, sicurezza del lavoro, welfare e terzo settore, qualità della vita collettiva, piano sociale cittadino e di zona, feste patronali, finanziamenti europei, sviluppo economico, manutenzioni pubbliche generali, urbanistica, ambiente e tutela del territorio, sport e tempo libero, scuole pubbliche di competenza, traffico urbano, verde pubblico, politiche per giovani e terza età…e potrei continuare ancora per un bel po’!

Tutto questo per dire che – pur appoggiandosi tanto alla macchina burocratica di Palazzo Celestini – il lavoro dell’Amministrazione, ancora più del periodo…di rodaggio, non dovrà mai trascurare tutto questo carico di impegni per favorire CERTE RICHIESTE…”PRIVATE”, per cui sarà costretta a cominciare a dire numerosi NO, come risulta sia stato già fatto fissando precisi paletti per le richieste di contributi a pioggia per una condizione finanziaria che definiamo eufemisticamente…NON PROPRIO FLORIDA!

Tutto ciò è quello che un ‘buon padre di famiglia’ deve fare per far quadrare il bilancio di casa e per dare un ordine di importanza ai doveri di guida di comunità. Il cittadino è chiamato a capire e a non chiedere, come tante volte fa, IL POSSIBILE SUPERFLUO ED ANCHE L’IMPOSSIBILE! Ecco che il buon amministratore, per perseguire realmente il BENE COMUNE, deve imparare a dire più spesso NO. Così potrebbe perdere le prossime elezioni? Può essere. Ma se accadesse potrà tornare a casa con la coscienza assolutamente tranquilla e tra gli applausi della stragrande maggioranza dei Cittadini che non chiede MAI, per dignità e per senso di responsabilità collettiva.

LA PAROLA D’ORDINE E’ DUNQUE UNA SOLA: BENE COMUNE…DI TUTTI!

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