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Compostaggio: La replica della Sagedil alle dichiarazioni inesatte di Trivento

Sagedil srl replica a quanto riportato nel comunicato stampa diffuso dal Comitato “No all’impianto di compostaggio presso la ex-Safab” a firma Sig. Davide Trivento, contenente imprecisioni ed erronee affermazioni alle quali occorre opporre doverose rettifiche. Nell’ordine:

A) È falsa l’affermazione secondo la quale il trattamento dell’aria tramite biofiltrazione non sarebbe una tecnologia affidabile di ultima generazione. Trattasi, al contrario, di tecnologia sì consolidata, ma che rappresenta l’optimum per il trattamento delle arie di processo negli impianti come quello in oggetto.

La Biofiltrazione infatti è compresa tra le BAT – Best Available Technology, ovvero l’elenco delle migliori tecnologie disponibili per la gestionee ed il trattamento dei rifiuti, recepite dal DM 29/01/2007. Le stesse contemplano parametri operativi minimi ed ottimali per il corretto funzionamento del biofiltro che risultano tutti verificati e ampliamente superati dal biofiltro che verrà realizzato nell’impianto in oggetto, che di fatto, a maggior garanzia, è stato sovradimensionato.

In particolare, come è immediatamente verificabile dagli elaborati progettuali approvati:

• CS, il carico specifico volumetrico (ovvero il volume di aria da trattare rapportato al volume del materiale filtrante) deve essere inferiore a 110 Nmc/Ncmh secondo le BAT e nel biofiltro dell’impianto tale valore corrisponderà a 66,71 Nmc/Ncmh, valore questo estremamente garantista, essendo pari a circa la metà del limite di legge.
Ciò significa che il biofiltro contiene una quantità di materiale filtrante pari a circa il doppio di quelle che la legge riterrebbe ottimale.

• Tr, il tempo di resistenza (ovvero il tempo che l’aria da trattare impiega ad attraversare lo strato filtrante) deve essere superiore a 45 secondi secondo le BAT e nel biofiltro dell’impianto tale tempo corrisponderà a 107,93 secondi.
Ovverò l’aria verrà trattata per un tempo che è oltre il doppio rispetto a quanto previsto dalla legge.

Va inoltre specificato che il sistema di trattamento che verrà realizzato, oltre che del biofiltro, sarà dotato anche di due torri scrubber che provvederanno al “lavaggio” delle acque per l’abbattimento delle polveri prima dell’ingresso al biofiltro.

In uscita dagli scrubber l’aria, quindi, sarà satura di umidità e pertanto alle condizioni ottimali per il trattamento di biofiltrazione.

L’impianto, inoltre, è provvisto di un sistema di umidificazione del biofiltro e di sistemi dedicati di controllo delle caratteristiche dell’aria, ovvero un sistema di sensori che rilevano umidità e temperatura dell’aria, sì da poter controllare il processo e garantire costantemente le condizioni operative ottimali.

Va infine ricordato che, per esplicita prescrizione tecnica, nell’impianto è prevista la misurazione in continuo delle emissioni odorigene al confine dell’impianto, il che permetterà di verificare in ogni momento che le emissioni non superino i limiti previsti dalla normativa.

B) Nel comunicato si afferma che il numero di mezzi conferitori eccederà quanto previsto da progetto.
Occorre subito ricordare che il sito di interesse ha ospitato per anni un impianto per la produzione di tubi in c.a. e che quindi risulta dotato di una strada di accesso che, nonostante il traffico di mezzi in ingresso ed in uscita superiore a quello previsto per il nuovo impianto di compostaggio, non ha mai apportato problemi alla viabilità locale.

Va poi fatto presente che il progetto contiene uno specifico studio, redatto dal prof. Ing. Ernesto Cipriani -titolare della cattedra di “Trasporti ferroviari aerei e navali” dell’Università di Roma 3-, condotto con il fine di verificare l’impatto sulla viabilità esistente derivante dall’apertura dell’impianto.

Nello studio, a maggior garanzia, è stato considerato un aumento di traffico veicolare pari a 10 mezzi conferitori l’ora, quindi un incremento veicolare ben superiore sia a quanto realmente stimabile, sia all’aumento a cui fa riferimento il comunicato stampa.

Dalle conclusioni dello studio si evince che il GDS, ovvero il parametro che rapporta il flusso veicolare con la capacità della viabilità, passerà dal valore di 0.54 al valore di 0.56, che rappresenta una variazione trascurabile.

Rimanendo a disposizione per eventuali altri chiarimenti, si fa presente che tutti i dubbi di natura tecnica possono essere fugati dalla lettura e comprensione del materiale progettuale che, essendo stato vagliato valutato dagli enti di controllo, integrato ed approvato, contiene già in sè ogni possibile garanzia del buon funzionamento dell’impianto.

Roma, 29 maggio 2017 SAGEDIL S.r.l.
Area Comunicazione

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