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Città Civile:LIBEREREMO SAN SEVERO DALLA “CAPPA” DELLA CATTIVA POLITICA

LIBEREREMO SAN SEVERO DALLA “CAPPA” DELLA CATTIVA POLITICA Sabato 14 ottobre si è tenuta l’Assemblea Ordinaria degli iscritti di Città Civile, il Partito neomunicipalista fondato da Nazario Tricarico e da altri giovani sanseveresi. I lavori, coordinati dalla prof.ssa Lidya Colangelo e dal dott. Raffaele Salvato, hanno visto la partecipazione di molti iscritti e simpatizzanti, segno inequivocabile di quella grande voglia di cambiamento presente in città che la politica locale fa fatica ad intercettare. Approvata la Mozione Generale del Presidente Tricarico, il cui intervento ha chiarito le prospettive politiche del Partito, la sua collocazione rispetto al quadro politico locale e nazionale, le ragioni che ne hanno determinato la nascita ed il messaggio di fondo che vuole rivolgere alla città: «Non siamo un movimento civico e non siamo un Partito nazionale. Siamo la terza dimensione, un partito dei cittadini, il Partito della città. La nostra esperienza non si esaurisce nel momento elettorale, cerchiamo di proporre un modello di partito locale organizzato, burocratico, con un programma pluritematico che possa proiettare ogni città verso l’esterno, verso reti inedite, ben al di là dello Stato nazionale fallito e morto di debito. Guardiamo al federalismo europeo e municipale come uniche possibilità di rilancio per affrontare le crisi contemporanee.» «Assolutamente indipendenti dalla vecchia politica, fortemente chiusi rispetto ai vecchi tromboni che hanno portato San Severo al disastro in cui oggi si trova. Assolutamente aperti e collaborativi nei confronti di chi ha l’interesse esclusivo a lavorare per ricostruire questa città. Assolutamente aperti nei confronti dei sanseveresi liberi perché sono i cittadini a fare la rivoluzione. Li libereremo dalla cappa di una politica feudale ed immorale. Crediamo nell’amicizia e in tutti quei valori che fortificano il legame sociale. Solo così San Severo potrà riprendersi. Ci candidiamo a governare la città senza presunzione, faremo cose mai viste prima. Vogliamo promuovere, attraverso percorsi formativi, una nuova generazione di Politici locali. » Nel corso dell’Assemblea è stato dato ampio spazio ad una descrizione dell’excursus delle attività interne ed esterne, l’attivazione dei Focus group specifici su tantissimi temi di notevole rilevanza, riguardanti soprattutto le questioni nevralgiche della partecipazione, del sistema delle relazioni, della pedagogia pubblica, che si ripercuotono chiaramente su altri aspetti della vita della comunità: il lavoro, lo sviluppo sostenibile, la cultura della legalità, la promozione della bellezza, la difesa dei diritti dei più deboli. Rispetto a quest’ultimo punto è intervenuta Angela Mennella, una delle responsabili del “Progetto Pietre di Scarto”, volto a promuovere politiche sociali per i drop out, minori a rischio, disabili gravi, prostitute etc. . Al termine dell’Assemblea, l’ing. Matteo Pazienza, responsabile delle Politiche di sviluppo locale, ha illustrato la “visione” che Città Civile vuole portare avanti, sovvertendo molte vecchie logiche che finora hanno prodotto solo tantissima disoccupazione: « E’ possibile riemergere dalla palude solo innovando e viaggiando per grandi numeri. Il greening può essere una chiave di volta ma non dimentichiamoci che le possibilità per creare nuovo lavoro e buona occupazione passano attraverso la concretezza di una classe politica rinnovata. Finora abbiamo pianificato lo sviluppo con frasi fatte, retorica e modelli superati. Noi puntiamo ad strategia differente per il reperimento delle risorse economiche per progetti su larga scala, innovativi. La città deve aprirsi al mondo.» «Città Civile – ha dichiarato l’avv. Antonio Tota, membro del Direttivo – ha già dimostrato di ricoprire il ruolo della “lepre inseguita da cacciatori senza speranza”. Inseguiti, talvolta copiati, negli ultimi due anni abbiamo portato il dibattito politico dove volevamo e sulle questioni che ritenevamo più urgenti: dalla lotta alla criminalità alle questioni amministrative in senso stretto, pur non avendo consiglieri comunali, dai temi ambientali alle politiche culturali. Tante le iniziative che hanno portato la politica locale, immersa come sappiamo in discussioni inutili, ad adeguarsi ad un livello più alto. Il cambiamento, se vogliamo, è già iniziato. Possiamo dire che un gruppo di amici al bar ha avuto la capacità di condizionare il dibattito pubblico solo con la forza del disinteresse. »

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