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Ricollocazione immigrati: Mons Checchinato ricorda i valori irrinunciabili per i cristiani

Nei giorni scorsi, la notizia della riallocazione di 400 migranti, presenti già sul territorio di San Severo, ha provocato una rissa dialettica tra le forze politiche cittadine e allarmismo nella comunità.
Il dato della presenza consolidata dei lavoratori stranieri, nel territorio diocesano, sollecita la comunità cristiana e, come ha già fatto in altre circostanze, il Vescovo a ricordare alcuni valori irrinunciabili per i cristiani.

«Tornare a guardare Gesù, tornare ad incontrarlo»: è questa l’esortazione che S.E. Mons. Giovanni Checchinato, vescovo di San Severo, ha rivolto alla comunità diocesana riunita la mattina del Giovedì Santo in Cattedrale per la Messa del Crisma.

Il vescovo, nella sua omelia, ha messo in guardia da alcuni pericoli che rischiano di rendere: «Meno bella e meno credibile» la Chiesa, sposa del Cristo.

Tali pericoli possono essere: «La convinzione di aver bisogno di strategie umanamente significative per portare avanti quella porzione di chiesa che ci è affidata, la possibilità di avere accesso a più risorse economiche rispetto al passato, la consapevolezza di una credibilità pregiudiziale da parte della gente. Le strategie che hanno dimenticato il Vangelo di Gesù che è Vangelo dei poveri e degli ultimi e hanno privilegiato le alleanze coi poteri forti di ogni tempo e di ogni dove hanno mostrato tutta la loro inefficacia – ha continuato il Pastore della diocesi – chiedendo alla comunità cristiana di diventare persone che sanno offrire speranza, che sanno accogliere gli altri perché fratelli e sorelle in Cristo, a costruire comunità in cui ci sia posto, sempre, per tutti. A costruire comunità aperte che facciano sentire il calore della casa a tutti, prima di tutto alle persone e alle comunità che ci vivono accanto, ma anche a tutti coloro per i quali, in questo frangente di storia rappresentiamo l’unico punto di riferimento capace di salvaguardare quell’ultimo frammento di umanità che ci è rimasto».

Durante la Messa in Coena Domini, in Cattedrale, il vescovo, riflettendo sul significato profondo del sacramento istituito da Gesù nell’Ultima Cena, ha sottolineato come: «Celebrare l’Eucaristia per un cristiano può essere compromettente e pericoloso». Infatti: «Quello che conta non è tanto la devozione con cui egli ha celebrato l’Eucaristia ma quello che essa diventa appena si esce dalla chiesa, nei confronti dei fratelli e delle sorelle che incontra».

Le conclusioni di Mons. Checchinato: «In questi giorni i giornali ci parlano di fatiche radicali ad accogliere coloro che sono più in difficoltà, coloro che sono più poveri di noi. Questa è una bestemmia per un cristiano! Nessun cristiano può dirsi tale se non ha imparato da Gesù almeno questo: essere pronti ad accogliere gli altri, e quanto più sono poveri, quanto più sono bisognosi, tanto più devo farmi loro servo, tanto più devo essere disposto a lavare loro i piedi».

San Severo lì, 31 marzo 2018
Sabato Santo

Direttore Ufficio Comunicazioni Sociali/Addetto Stampa della Diocesi
dott. Beniamino PASCALE

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