Una delegazione belga in visita per le aziende agricole daune: nel pomeriggio alle cantine D’Araprì.
Foggia/ San Severo – Una delegazione belga in visita per le aziende agricole daune: nel pomeriggio alle cantine D’Araprì. Porrelli: “Perseguiamo gli stessi fini di assistenza, tutela e orientamento”.
Una delegazione dell’associazione belga Vac – Vlaams agrarisch centrum, sarà ospite e visiterà alcune aziende della provincia di Foggia da martedì 11 agosto, grazie al gemellaggio con l’Alpa Cgil, l’associazione sindacale di rappresentanza dei lavoratori e produttori agroalimentari e Ambientali, ossia delle cosiddette “figure miste” e dei piccoli produttori dei settori agricolo, alimentare e ambientale e della pesca.
“Perseguiamo gli stessi fini di assistenza, tutela e orientamento – spiega il presidente dell’Alpaa provinciale, Umberto Porrelli, originaria ed esponente di riferimento per il comparto agricolo di San Severo – anche alla luce delle novità della Politica Comunitaria Agricola che colpiscono soprattutto i piccoli produttori, lì dove spesso vi sono produzioni di eccellenza”.
Il tour della delegazione belga toccherà il nord tavoliere nella mattinata di martedì, con visite in piccole aziende e il pranzo in una masseria didattica dove saranno offerte degustazioni di prodotti e portate tipiche del territorio. Nel pomeriggio la visita a una delle più rinomate cantine della nostra provincia e non solo, quelle D’Araprì, che esportano i propri spumanti in tutto il mondo.
Nella giornata del 12 la visita proseguirà sul Gargano, dove saranno visitate aziende che producono olio, formaggio, marmellate a marchio Igp. “Sarà un momento di conoscenza ma anche di importante scambio di esperienze – afferma il presidente dell’Alpaa -. La politica comunitaria agricola è purtroppo sbilanciata verso le produzioni del centroeuropea, e non valorizza le specificità del Sud del continente. Sarà allora l’occasione per far vedere a un’associazione che è tra le più rappresentative del mondo agricolo cosa siamo capaci di produrre in termini di qualità, ben sapendo che la nostra agricoltura deve sempre più aprirsi a una gestione innovativa, sul versante della gestione e commercializzazione, capace di fare rete e associarsi. Coniugandolo con la tradizione e la tipicità, sarà possibile reggere il confronto su un mercato sempre più globale e speculativo”. / (Com.)
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