25 novembre e dintorni per essere chiari

Non pensavo di scrivere un nuovo comunicato stampa a pochi giorni dal precedente. Mi fa’ piacere che quanto scritto e denunciato abbia suscitato un acceso dibattito su alcune bacheche di Facebook. Il confronto su temi delicati come la violenza sulle donne e il femminicidio è importante e prezioso. Come sempre c’è un però. Quando si sfocia in altro e ci si lascia trascinare da certi personalismi, beh, la situazione potrebbe sfuggire di mano e produrre una sterile discussione.
Avevo già spiegato il perché dell’introduzione del femminicidio ovvero di una nuova categoria criminologica. I dati dell’Istat e dell’OMS parlano di violenze e omicidi che hanno un comune denominatore: le vittime conoscono o conoscevano i loro aguzzini. Nella maggior parte dei casi i protagonisti sono mariti, padri, ex fidanzati, amanti. Qualcuno mi ha fatto, giustamente, notare che ci sono diversi casi di cronaca dove sono le donne le carnefici; nominando i vari Cogne, Loris e via discorrendo. Già. Ci sfugge un elemento: si tratta di madri che uccidono bambini. Secondo alcuni studi psicologici e criminologici, di solito, l’uomo uccide la donna per il senso di possesso che ha nei suoi confronti. Al contrario, la donna scarica la sua rabbia sui figli perchè gli appartengono, un legame sancito fin dalla procreazione. Il cordone ombelicale ne è il simbolo. Che poi, come mi diceva sempre qualcuno, le donne siano perfide beh, non entro nel merito di questa affermazione perché altrimenti dovrei dichiarare che la solidarietà femminile è solo una chimera. Sinceramente, non me la sento di dirlo perché, lungo il mio percorso politico e non, ho incontrato la disponibilità femminile appartenente a qualsiasi schieramento. Aggiungo che ci sono temi, come quello della violenza sulle donne, che sono trasversali e non hanno colori. Ritornando ad alcune critiche ricevute, ci tengo a precisare che la sottoscritta non è femminista anzi tutt’altro. Mi spiace che si sia sfociati in altre tematiche. Non sono qui a difendere le donne e a condannare tutti gli uomini, non mi permetterei mai! Vi basta, però, “affacciarvi” su internet e aggiornavi sulla violenza e dintorni. Tutto qua. Resto comunque a disposizione per qualsiasi altra delucidazione. tutelavittimefg@hotmail.com
A volte, basta solo un po’ di buon senso.
ANTONELLA ZUPPA
Referente Foggia e Provincia
Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia-AN
