A Candela nasce una banca del sapere a servizio della comunità.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO SAPERI E SAPORI
L’isola che c’è è una onlus che opera sul territorio nazionale dal 1996 con sede legale a Roma e dal 2021 con sede legale a Candela, Foggia. Da anni è attiva in ambito sociale e culturale. Tra le attività: la ludoterapia (attività ludiche in supporto ai minori negli ospedali, nelle asl e negli hub sanitari della Regione Lazio); la promozione del territorio con eventi e attività mirate alla promozione sociale e culturale del territorio (es. il borgo animato); l’ animazione culturale con progetti e attività che rendono i partecipanti protagonisti del proprio apprendimento e quindi che educano attraverso il gioco e attraverso altre metodologie quali il cinema in collaborazione con le scuole.Fra progetti, diversi mirano a sostenere le realtà fragili del territorio: assistenza integrazione sociale e territoriale. Ed è proprio in quest’ultima macroarea che rientra il progetto SAPERI E SAPORI. Pensato per essere utile alla comunità, le cui attività porteranno alla creazione di una vera e propria banca, un centro dei saperi e dei sapori, appunto, sulla base dello scambio alla pari tra cittadini. Da qui lo slogan “il centro della cultura e della condivisione”. Perché condivisione? Presto detto. La comunità è chiamata a mettersi in gioco con uno scambio reciproco di competenze, attività, servizi e saperi, che pone al centro i cittadini e in particolare le fasce deboli.
Gli scambi avverranno sotto forma di workshop, lezioni informali e laboratori aperti alla cittadinanza e tratteranno di tradizioni e competenze. Conoscenze che appartengono oramai prevalentemente a specifiche categorie della popolazione (es. gli anziani per la pasta fatta in casa).
Lo scambio sarà reciproco: gli anziani e gli adulti del paese tramanderanno le tradizioni (artigianali, culinarie) ai giovani e i giovani potranno offrire le proprie competenze informatiche agli adulti e agli anziani.
L’ obiettivo del progetto è proprio quello di creare una rete tra tutti i cittadini per contrastare la solitudine che il covid ha provocato. La fase del lockdown ha provocato una chiusura di attività, circoli, palestre rendendo difficile la vita comunitaria. Questo progetto vuole abbattere quel distanziamento, ovviamente nel rispetto delle misure vigenti, per ritornare a creare quell’unione all’interno della comunità con un luogo di aggregazione e di condivisione.
“Per questo ringraziamo il MLAC, movimento lavoratori di azione cattolica, per aver finanziato la nostra iniziativa e tutte le istituzioni locali che hanno deciso di sostenerci: il comune di Candela, la Parrocchia, la Pro Loco, e l’AIAP. Per noi è importante creare una rete– sottolinea il referente- non solo tra i cittadini ma anche tra le istituzioni del territorio così da raggiungere obiettivi comuni per il bene del territorio”.
Aria, acqua, terra, fuoco, che sostengono l’albero e lo mantenedolo in contatto con il resto del mondo. Questi elementi sono le istituzioni, gli enti del terzo settore, le associazioni, che permettono all’albero di crescere. Il progetto ambisce a dare alla comunità opportunità di confronto, crescita e integrazione attraverso laboratori pensati per ogni fascia di età. Una banca dati video virtuale, documenterà le varie attività così da mantenere la memoria collettiva e tramandarla alle nuove generazioni.