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“A fare la differenza è l’indifferenza”; don Ciotti a sei anni dall’eccidio di San Marco in Lamis

A sei anni dalla strage di San Marco in Lamis (Fg), oggi mercoledì 9 agosto, si è tenuta la commemorazione nel luogo in cui vennero uccisi i fratelli Aurelio e Luigi LUCIANI.

Per le vedove Marianna CIAVARELLA, moglie di Aurelio, ed Arcangela PETRUCCI, moglie di Luigi LUCIANI: “C’è ancora chi nega la presenza mafiosa”, mentre Don Ciotti, Presidente Libera, dichiara: “Il dovere della memoria si onora con l’impegno ogni giorno”.

È accaduto che Angela, una bimba di poco meno di 6 anni, non abbia mai conosciuto il proprio padre, in quanto sua mamma era in attesa quando il marito Aurelio LUCIANI, che si trovava insieme a suo fratello Luigi, venne ucciso sulla strada per Apricena, davanti alla vecchia stazione di San Marco in Lamis.
I due vennero trucidati da mano mafiosa.
Sei anni dopo Angela, con un gesto pregno di affetto e di commozione, porta un mazzo di fiori sul luogo dove il papà venne ucciso.

Nei fatti i due agricoltori vennero inseguiti ed ammazzati da un commando che aveva appena freddato il boss Mario Luciano ROMITO insieme al cognato Matteo DE PALMA.
Essi, come ogni mattina, si stavano recando in campagna quando vennero sorpresi dalla violenza dei clan.

“La mafia mi ha reso vedova, ma c’è ancora chi minimizza e infanga”, denuncia oggi Arcangela PETRUCCI, la moglie di Luigi in una lettera al presidente MATTARELLA.
Sei anni dopo rimane il dolore e il dovere della memoria, celebrata dai familiari e da Libera e, purtroppo, manca ancora una verità che è tutta da ricostruire, in quanto è stato condannato all’ergastolo, anche in appello, solo Giovanni CATERINO, riconosciuto come il basista della strage, mentre sia il killer che i mandanti tuttora non hanno un nome.

“A fare la differenza è l’indifferenza; se la politica non fa le politiche contro le ingiustizie, diventa criminogena a sua volta e non permette di affrontare il problema che va estirpato alla radice”, ribadisce don CIOTTI, Presidente di LIBERA.

Nella vecchia stazione di San Marco in Lamis si ricordano così i due fratelli, due onesti cittadini, due umili lavoratori e due padri di famiglia che si trovarono nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Luigi ed Alfredo da sei anni fanno parte del lunghissimo elenco di vittime innocenti delle mafie ed oggi, come ogni anno, Libera ha voluto offrire il proprio tributo organizzando una cerimonia di commemorazione per tenere viva la memoria delle vittime e rinnovare l’impegno quotidiano nella lotta alla mafia.

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