A San Severo è partito il progetto della “Spesa sospesa”, per aiutare le famiglie povere. Occorre un rilancio per sensibilizzare la popolazione.

San Severo, dopo l’avvio del “Caffè sospeso”, così com’è il tradizionale e altruistico gesto assai in voga a Napoli, ha avviato anche un progetto legato alla “Spesa sospesa”.Il progetto è partito ufficialmente con la sottoscrizione del protocollo d’intesa, per aiutare le famiglie in conclamata difficoltà economica.Si tratta di una raccolta permanente e non estemporanea o legata alla classica giornata dedicata alla “raccolta alimentare”. Perché c’è una necessita quotidiana di sopperire alle famiglie disagiate (che vengono monitorate) e alle persone indigenti. Il progetto è finanziato dal “Bando Volontariato 2015” della “Fondazione Con il Sud” pari a 70.000 €. Il progetto è dedicato alle reti locali di volontariato per il sostegno, il rafforzamento delle stesse e per la presentazione di programmi finalizzati a incrementare la propria azione, migliorando e ampliando l’offerta, la qualità e la diversificazione dei servizi ai cittadini. Così don Andrea Pupilla, direttore della Caritas diocesana, ente capofila della partnership: “È un progetto finanziato dalla Fondazione con il Sud, legato alla rete che si è venuta a creare tra le associazioni partecipanti e il Comune di San Severo. Faremo una raccolta permanente in città, presso tutti i supermercati che vorranno sottoscrivere il protocollo d’intesa che sarà sempre aperto. Andando in questi esercizi, si acquisterà un coupon indirizzato al finanziamento della ‘Spesa sospesa’, che servirà a preparare i kit a loro volta consegnati nelle parrocchie collegate ad una piattaforma, che servirà per la distribuzione”. È necessario un rilancio dell’idea legata all’iniziativa, perché tra i frequentatori dei supermercati, non essendo sensibilizzati e stimolati in modo costante, compare la consapevolezza che si tratti di un’operazione tipo a raccolta una tantum di generi alimentari. Ma così non è: “Desideriamo che passi l’idea del ‘dono’, in quanto tale, in modo permanente e non estemporaneo – ha dichiarato Zelinda Rinaldi, presidente della Consulta delle associazioni di volontariato – Un gesto a-temporale, che deve durare per sempre, oserei dire. Il dono (in questo caso di un coupon) verso chi ha bisogno e che non sia legato un gesto isolato, sporadico. Purtroppo, chi ha bisogno lo ha sempre e le famiglie sono in triste aumento. Nell’immediato inizierà la prima fase di distribuzione, in base a quanto già raccolto”. I buoni spesa, da 2 a 6 euro, contengono la descrizione di ciò che l’acquirente acquista: dai generi alimentari, al latte in polvere per i neonati, passando per il necessario dell’igiene personale. Alla cassa dei market, si può acquistare un buono, che arricchisce di più altri “ticket” e biglietti di lotterie: “Esatto – ha concluso la caparbia presidente Rinaldi – Anziché acquistare un biglietto del ‘gratta e vinci’ che illude sulla reale vincita, compra un biglietto della ‘Spesa sospesa’ che arricchisce senz’altro chi lo compra e chi riceverà la merce”. Quanto raccolto sarà trasformato in “borse della spesa”, distribuite ai centri Caritas parrocchiali che le offriranno alle famiglie individuate dai Servizi Sociali, dalle parrocchie e dalle segnalazioni raccolte dai volontari nei “punti d’ascolto”, nelle piazze e nei supermercati aderenti. Il protocollo è stato sottoscritto dal sindaco, Francesco Miglio, dalle organizzazioni Confcommercio e Confesercenti, dalle associazioni aderenti alla Consulta delle associazioni: Caritas Incontro; Antea; Adasam; Città dei Colori; Casa dei Sogni. Prime attività commerciali aderenti sono state il Conad Superstore di via Zannotti, i supermercati Sigma di largo Sanità e via Zannotti. Altri hanno formulato una manifestazione d’interesse e presto saranno aggregati.
Beniamino PASCALE