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A San Severo, Maria Teresa Bellucci per le ultime ore di campagna elettorale

“Siamo stufi delle sue clientele e della sua cricca”, ha tuonato De Leonardis, rivolgendosi al governatore Michele Emiliano, dal palco allestito nella nota via dello shopping sanseverese nel comizio di chiusura moderato dalla meloniana Antonella Zuppa

San Severo, 18 settembre 2020. Anche a San Severo, si chiude in polemica la campagna elettorale di Fratelli d’Italia con Luciana De Lallo e Giannicola De Leonardis in corsa per uno scranno in via Gentile con Raffaele Fitto Presidente.

“Siamo stufi delle sue clientele e della sua cricca”, ha tuonato De Leonardis, rivolgendosi al governatore Michele Emiliano, dal palco allestito nella nota via dello shopping sanseverese nel comizio di chiusura moderato dalla meloniana Antonella Zuppa, aperto dall’onorevole Maria Teresa Bellucci, membro della Commissione affari sociali e parlamentare per l’infanzia e adolescenza. Stando a rumor di piazza ventilati tra militanti ed ex forzisti transitati nelle file dei meloniani, il consigliere uscente al suo terzo mandato, Giovanni De Leonardis, potrebbe infastidire avversari temibili individuati tra le file dei 5 Stelle che per la seconda volta vedono favorita, Rosa Barone, campionessa di preferenze alle precedenti consultazioni elettorali del 2015, con ben 3676 consensi raccolti.

A pensare bene di vivacizzare la piazzetta che si è andata via via riempiendosi, è la parlamentare Bellucci con un intervento schietto e diretto sulla galassia di tutte quelle problematiche legate al welfare, concludendo con cavalli di battaglia su tasso di nascite, livelli e di povertà, reddito di cittadinanza, e ritardi nell’erogazione di ammortizzatori sociali come Cig e pensioni di invalidità.

“Noi da sempre – afferma l’onorevole sentita ai microfoni di statoquotidiano.it -, proponiamo nel nostro programma un’attenzione alla famiglia e alla drammatica situazione della natalità in Italia che riguarda anche la Regione Puglia. Per noi la ricetta è destinare risorse in termini di aperture di servizi educativi. Perché una mamma non deve scegliere se andare a lavoraree fare un figlio. Ma deve avere la possibilità di considerare un figlio un dono che deve essere vissuto nella propria vita. Quindi, maggiori servizi educativi, maggiore opportunità di lavoro per le donne.

Di conseguenza – aggiunge Bellucci -, con un aiuto anche al settore privato delle imprese che assumono donne in età fertile. Oppure – puntualizza -, delle agevolazioni nella contribuzione  per chi assuma un persona che sostituisca una donna in maternità. E poi sicuramente in questo delle misure fiscali che siano più attente alla famiglia.

Non è possibile che una famiglia paghi la stessa quota di tasse procapite che paga comunque una persona single. Perché – evidenzia la parlamentare – la famiglia inevitabilmente si trova a far fronte a molte più spese.  E che sta mettendo al mondo dei figli per garantire il futuro della nostra Italia. Certamente – prosegue – anche il quoziente familiare è qualcosa che dovrebbe essere preso in considerazione, quando si parla di fiscalità. Per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza – ribadisce -, siamo contrari. Crediamo debba essere dato un aiuto alle persone che non possono lavorare, quindi ai disabili, agli anziani, alle persone che sono in condizioni di fragilità. Le persone che possono lavorare – sottolinea – non devono avere  un sussidio una paghetta di stato. Devono essere aiutate a trovare un lavoro. Ed in questo il reddito di cittadinanza ha dimostrato il suo fallimento. In realtà  meno del 2% dei percettori del Reddito di cittadinanza oggi hanno un lavoro a tempo determinato o indeterminato.

Evidentemente, 7 miliardi sono stati sprecati. E allora su questo la nostra ricetta certamente è altro. Quello anche di liberare le imprese e di far sì che in questo possono essere aiutate a partire, in questo caso anche a ripartire con il Covid e ad essere aiutate all’assunzione. Chi assume di più – aggiunge la parlamentare -, dovrebbe pagare in termini di contributi di meno. Perché l’imprenditore che si apre e investe e aumenta i posti di lavoro è un eroe oggi in Italia. E’ un coraggioso che deve avere lo Stato a fianco. E che vede uno Stato che l’aiuta a continuare a vivere.  In questo caso, oggi, le assicuro, non è così”. Così conclude l’onorevole Maria Teresa Bellucci.

Dal Welfare, dunque, fino ad incrementare il livello della polemica tutta incentrata sul piano regionale e territoriale sulla gestione della sanità pugliese, passando per l’urbanistica, il bilancio, le tasse e i rifiuti, è un tripudio di critiche che si rincorrono fino a livello locale.

Non si placa il botta e risposta incrociato andato in scena in questi giorni sulle cronache locali relativo alle carenze funzionali e strutturali dell’Ospedale Teresa Masselli evidenziate da più componenti dell’area di centrodestra. Sia da membri dell’attuale consiliatura comunale firmata Miglio – con Rosa Carolina Caposiena in testa -, sia da aspiranti candidati alla Regione  Puglia, appunto, che vedono nella professione della De Lallo, medico pediatra – come politica ex consigliera comunale nella prima legislatura a guida Francesco Miglio -, un ‘valore aggiunto’ da impegnare in una eventuale programmazione traghettata da Fitto.

C’è nervosismo e tensione nelle ultime ore di appello al voto. Ma oltre le critiche, quali sono in concreto le proposte e le progettualità da mettere in campo? La domanda se la pone qualche passante curioso e indeciso intercettato al comizio. Passando da uno schieramento politico a quello successivo dei due principali in corsa, l’impressione percepita è quella di una propaganda politica costruita intorno ad una comunicazione emotiva ed istintiva con al centro duelli e scontri tematici coperti spesso da toni sparati sopra le righe a tutto volume.

Più ottimista e fiducioso in un cambio al vertice al Governo pugliese, è Leonardo Lallo, già assessore alla Provincia di Foggia, sentito ai nostri microfoni in qualità di osservatore di lungo corso per l’area di centrodestra. “Penso – afferma Lallo – sia ormai dovuto un cambio di passo alla Regione. Dopo 15 anni di sinistra, ritengo siano maturi i tempi a che l’elettorato di questa regione possa voltare pagina”.

A cura di Ines Macchiarola per Statoquotidiano.it, 18 settembre 2020

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