Agricoltura: Agrinsieme, lo “Spesometro”, sostenuto dalla Coldiretti, punisce le piccole aziende e non risponde ad alcuna logica di “trasparenza”
“Non è una questione di trasparenza, ma è un problema di costi e pesanti oneri burocratici a danno di tanti piccoli agricoltori. Chi, come il presidente della Coldiretti Moncalvo, si dichiara favorevole alla reintroduzione dello Spesometro (eliminato
dal decreto sviluppo del 2013) non pensa agli interessi dei produttori, ma agisce solo contro di loro oppure per altri fini che non sono certo quelli dell’agricoltura, della sua crescita, della sua competitività”. Lo dichiara Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane del settore agroalimentare, riaffermando la sua posizione di assoluta contrarietà alla misura, contenuta nella legge di stabilità, che impone l’obbligo di comunicazione all’Amministrazione finanziaria delle operazioni ai fini Iva per i coltivatori che non superano i 7 mila euro di vendite l’anno.
“Le motivazioni che hanno spinto alla reintroduzione di tale penalizzante provvedimento -afferma Agrinsieme- non rispondono assolutamente ad una logica di trasparenza e di tracciabilità, come sostiene il presidente della Coldiretti. Da qui tutta la nostra opposizione e il determinato impegno affinché, nel più breve tempo possibile, possa essere cancellato un obbligo che comporterebbe, per le circa 400.000 piccole aziende agricole operanti nel Paese, un ulteriore aggravio di costi stimabili in diverse centinaia di euro”.
“Il presidente Moncalvo -aggiunge Agrinsieme- deve spiegare agli agricoltori perché la Coldiretti sostiene con forza la scelta di gravare tante piccole realtà aziendali finora esonerate da tutti gli obblighi contabili (fatturazione, registrazione, dichiarazione annuale, liquidazione e versamento dell’imposta). La spiegazione deve essere, però, convincente, altrimenti sorgono palesi dubbi sulla natura della richiesta di reintrodurre un provvedimento che lo stesso Parlamento vuole ora eliminare”.
“Valuteremo positivamente -conclude Agrinsieme- tutte le iniziative parlamentari tese a cancellare una norma cosi punitiva per le piccole aziende”.