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AL LICEO “RISPOLI-TONDI” VA IN SCENA LA CULTURA ATTRAVERSO LA RAPPRESENTAZIONE DELL’ANTIGONE

Nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Per la Scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020, il Liceo “Rispoli-Tondi” ha realizzato il Modulo “Palcoscenico a Scuola”, le cui attività sono culminate nella con la rappresentazione dell’ANTIGONE, studio di fine laboratorio in forma di oratorio.
L’evento, che si è svolto venerdì 27 maggio 2022, nel cortile del Liceo Classico “M.Tondi”, ha visto impegnati gli alunni che hanno frequentato gli incontri del Modulo, diretti dal regista – esperto esterno, Enzo TOMA (curatore anche dei costumi), con l’assistenza alla regia di Francesco GRAVINO e sotto la guida della tutor, prof.ssa Mariella D’AUGENTI, docente di Lettere Classiche presso l’Istituto.
Gli studenti sono stati i protagonisti di un suggestivo spettacolo, incentrato sul mito di Antigone: il triste destino di un’eroina, discendente di una stirpe maledetta, che ha osato opporsi al divieto del tiranno Creonte che le impediva di seppellire suo fratello Polinice.

”Il mito di Antigone evidenzia l’eterno contrasto tra l’ordinamento politico che nasce dalle deliberazioni esclusivamente umane (il cosiddetto nomos), e le norme generate dal rispetto dell’ordine naturale. – ha dichiarato il Dirigente Scolastico, Filomena Mezzanotte, orgogliosa della performance dei giovani allievi del Rispoli-Tondi – I nostri studenti hanno interpretato al meglio il dolore che scaturisce dal dover seguire il diritto positivo o quello naturale caricando di pathos l’intera rappresentazione teatrale. Ringrazio il maestro regista Enzo Toma, supportato dal maestro Francesco Gravino, nonché alla docente Mariella D’Augenti per l’eccellente lavoro realizzato con gli studenti.”
Gli alunni hanno portato in scena una versione inedita dell’Antigone, che ha unito la tragedia di Sofocle, a quella di Anouilh e Brecht.
La modernità di quest’opera, ha evidenziato il regista Toma, nel commentare l’esibizione degli alunni, si manifesta anche nell’amalgama perfetto che si crea dalle commistioni tra le diverse versioni: impossibile quasi distinguere il testo di Sofocle da quelli di Anouilh e Brecht.
Inoltre Toma ha sottolineato anche la sostanziale fedeltà al testo della tragedia greca da cui la rappresentazione differiva per la sostituzione dei cori con dei movimenti scenici dei giovani attori, frutto di una tecnica che permette di sostituire alle parole il linguaggio del corpo.
All’evento, aperto alla cittadinanza, ha presenziato, in rappresentanza del Sindaco di San Severo, il portavoce, Avv. Dario DE LETTERIIS che, da ex allievo del Tondi, ha particolarmente apprezzato la location scelta per la rappresentazione, il giardino dell’Istituto, per la prima volta utilizzato come teatro “a cielo aperto” ed ha evidenziato, da giurista, la grande attualità del tema sotteso alla tragedia di Antigone: “è legittimo disobbedire alle Leggi quando si avverte il loro contrasto con i valori etici, quando esse appaiono sommamente ingiuste? Quale rapporto deve esistere tra Lex e Ius?
La celebre tragedia, che nel corso dei secoli ha avuto tante rivisitazioni letterarie, a distanza di 2500 anni parla ancora a noi tutti a difesa della giustizia negata, contro la prevaricazione nel contrasto tra ragione di Stato e coscienza privata, violenza e non violenza, obbedienza e rivolta personale. – così la prof.ssa d’Augenti – Una frase pronunciata da Antigone ne racchiude il senso: “Non sono nata per condividere l’odio, ma l’amore”. Ringrazio la Dirigente, il Maestro Toma e i giovani attori e quanti hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo, riportando il Teatro al Liceo classico, a distanza di anni. Evviva il Teatro”
Teatro e Scuola, un perfetto connubio al servizio della Cultura e della Bellezza.
ANTIGONE: la storia
La tragedia greca Antigone, scritta da Sofocle rientra nel ciclo di drammi tebani, che raccontano la drammatica vicenda di Edipo, re di Tebe, e dei suoi discendenti. Antigone è la figlia di Edipo, che decide di dare sepoltura al cadavere del fratello Polinice, considerato nemico di Tebe dal nuovo re Creonte e, pertanto, condannato per decreto a non ricevere onori funebri.
Il gesto, in aperto contrasto con il potere costituito, verrà punito con la condanna per Antigone a vivere il resto dei suoi giorni imprigionata in una grotta, in cui viene trovata morta suicida proprio quando Creonte si era convinto a liberarla.
La storia di Antigone assomma in sé tematiche molto attuali: ella è donna, si oppone al potere costituito, al νόµος (diritto positivo) che le impedisce di seguire la legge morale (diritto naturale), al sovrano, al tiranno, che non ammette sia messa in dubbio la sua autorità

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