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Con il Centro Destra al via il “laboratorio” politico e programmatico per la città

Prima un documento programmatico ed una prima sintesi d’intenti tra forze politiche di centrodestra, che si promette di essere propositiva, dopo anni di attriti, spesso attribuiti ad un eccesso di personalizzazione delle varie leadership. Poi la fitta agenda che scommette su un regolamento ed un codice etico. Obiettivo, la strutturazione di commissioni chiamate a lavorare ad un metodo per l’individuazione delle candidature ritenute di rilievo, e «in estrema ratio», si legge nel documento iniziale sottoposto alla stampa e ai cittadini, rifarsi a primarie di coalizione. Scelta che metterebbe tutti d’accordo – per ora – i componenti fondatori del Laboratorio Politico di centrodestra di San Severo, intervistati in occasione della conferenza stampa riunita, mercoledì sera nella Sala consigliare‘Luigi Allegato’ di Palazzo celestini. Presenti, oltre ai firmatari del documento, esponenti e coordinatori di partito a livello provinciale e regionale.

Un laboratorio politico cittadino reduce di un processo decisionale abbastanza lungo, sia a livello locale che nazionale, e che ripromette di riunire il centrodestra, con l’inclusione di fette più ampie dell’area moderata. E’ corretto poterla pensare in questi termini?
“Dobbiamo ricostruire un’area alternativa alla sinistra e a questa disastrosa amministrazione Miglio. Questo è l’obiettivo primario. Viviamo, a San Severo e non solo, un momento politico complesso che va governato lavorando non “contro qualcuno”, ma “per qualcosa”, allargando la base e facendo partecipare i cittadini il più possibile alle decisioni importanti. Il Laboratorio è e resterà aperto a tutte le forze politiche, sociali ed associative che ne sposeranno i principi fondanti sottoscrivendo il documento iniziale”.

Si possono ricordare tentativi simili del più recente passato, partendo dalle ultime elezioni amministrative del 2014, fino ad arrivare alle regionali. Proprio a febbraio del 2015, ad esempio, su iniziativa della Fondazione Tatarella, in occasione di un convegno riunito a Palazzo Dogana, si espresse la volontà di riunire le aree più moderate del centrodestra con quelle dichiaratamente di destra intorno alla figura di Francesco Schittulli. Tentativo di lì a poco fallito e sostituito dalla nota e ‘ricorrente’ contrapposizione tra le leadership berlusconiPrima un documento programmatico ed una prima sintesi d’intenti tra forze politiche di centrodestra, che si promette di essere propositiva, dopo anni di attriti, spesso attribuiti ad un eccesso di personalizzazione delle varie leadership. Poi la fitta agenda che scommette su un regolamento ed un codice etico. Obiettivo, la strutturazione di commissioni chiamate a lavorare ad un metodo per l’individuazione delle candidature ritenute di rilievo, e «in estrema ratio», si legge nel documento iniziale sottoposto alla stampa e ai cittadini, rifarsi a primarie di coalizione. Scelta che metterebbe tutti d’accordo – per ora – i componenti fondatori del Laboratorio Politico di centrodestra di San Severo, intervistati in occasione della conferenza stampa riunita, mercoledì sera nella Sala consigliare‘Luigi Allegato’ di Palazzo celestini. Presenti, oltre ai firmatari del documento, esponenti e coordinatori di partito a livello provinciale e regionale.

Un laboratorio politico cittadino reduce di un processo decisionale abbastanza lungo, sia a livello locale che nazionale, e che ripromette di riunire il centrodestra, con l’inclusione di fette più ampie dell’area moderata. E’ corretto poterla pensare in questi termini?
“Dobbiamo ricostruire un’area alternativa alla sinistra e a questa disastrosa amministrazione Miglio. Questo è l’obiettivo primario. Viviamo, a San Severo e non solo, un momento politico complesso che va governato lavorando non “contro qualcuno”, ma “per qualcosa”, allargando la base e facendo partecipare i cittadini il più possibile alle decisioni importanti. Il Laboratorio è e resterà aperto a tutte le forze politiche, sociali ed associative che ne sposeranno i principi fondanti sottoscrivendo il documento iniziale”.

Si possono ricordare tentativi simili del più recente passato, partendo dalle ultime elezioni amministrative del 2014, fino ad arrivare alle regionali. Proprio a febbraio del 2015, ad esempio, su iniziativa della Fondazione Tatarella, in occasione di un convegno riunito a Palazzo Dogana, si espresse la volontà di riunire le aree più moderate del centrodestra con quelle dichiaratamente di destra intorno alla figura di Francesco Schittulli. Tentativo di lì a poco fallito (? trovare se si ritiene termine agli intervistati più congeniale?) e sostituito dalla nota e ‘ricorrente’ contrapposizione tra le leadership berlusconiane e quelle fittiane. Cosa cambierebbe, oggi, perché si possa pensare il contrario?
“I tentativi fatti a ridosso delle elezioni, a qualsiasi livello, hanno sempre vita breve perché l’obiettivo che si tenta di raggiungere è quello della vittoria elettorale. Questo Laboratorio, invece, parte da lontano, in tempi non sospetti e tenta di mettere su, insieme ad un programma realizzabile e condiviso una nuova classe dirigente all’altezza delle sfide che ci attendono. Lo facciamo convinti come siamo che la battaglia vera non è quella del nuovo contro il vecchio. Basta vedere i risultati del ‘nuovismo’ e delle cosiddette ‘civiche’ a cosa ci hanno portato. L’amministrazione comunale e quella provinciale sono la dimostrazione del fallimento di queste iniziative. La vera sfida sta nel proporre un MODO NUOVO di far politica ed amministrare mettendo insieme l’entusiasmo che viene dai “giovani nuovi” insieme alla conoscenza che viene da chi ha già passate esperienze”.

Primarie ‘sì’, o primarie ‘no’, all’interno del neo laboratorio politico cittadino costituito a San Severo? In caso contrario su quale idea di partecipazione intendete fare sintesi?
“Il passaggio del documento è chiaro ed è sottoscritto “coscientemente” da tutti. Siamo tutti d’accordo sul fatto che non possiamo più dipendere da Foggia, da Bari o da Roma per le scelte che riguardano il nostro territorio. A questo si aggiunga che le Primarie coinvolgono direttamente i cittadini che, spesso, hanno dimostrato di saper scegliere meglio delle segreterie dei partiti. Con questo spirito, nel caso in cui non ci sia una proposta condivisa, si andrà alle Primarie di Coalizione. A tal proposito un’apposita commissione, che sarà resa pubblica, si metterà subito al lavoro per la stesura di un Regolamento ad hoc”.

Ritornando alla politica interna, quali sono le attuali difficoltà del laboratorio nell’includere altre aree politiche potenzialmente interessate? Quali le incertezze da superare?

“Noi non puntiamo ad includere sic et simpliciter chiunque pur di far numero. Questo proprio perché non siamo in fase preelettorale. Noi proponiamo alla nostra città un progetto politico e di governo che speriamo sia il più ampiamente condiviso. Nel documento iniziale ci sono le linee guida che intendiamo perseguire. Chi le sposerà sarà il ben accetto e sarà trattato sempre e comunque con pari dignità. Quindi nessuna incertezza. Credo, invece, che si debba lavorare sul far arrivare il nostro messaggio e la nostra proposta ai cittadini. Questa è la vera sfida e qui ci sono le vere difficoltà. Ma siamo sicuri che il lavoro di squadra riuscirà a raggiungere per tempo l’obiettivo”.

(A cura di Ines Macchiarola – inesmacchiarola1977@gmail.com)ane e quelle fittiane. Cosa cambierebbe, oggi, perché si possa pensare il contrario?
“I tentativi fatti a ridosso delle elezioni, a qualsiasi livello, hanno sempre vita breve perché l’obiettivo che si tenta di raggiungere è quello della vittoria elettorale. Questo Laboratorio, invece, parte da lontano, in tempi non sospetti e tenta di mettere su, insieme ad un programma realizzabile e condiviso una nuova classe dirigente all’altezza delle sfide che ci attendono. Lo facciamo convinti come siamo che la battaglia vera non è quella del nuovo contro il vecchio. Basta vedere i risultati del ‘nuovismo’ e delle cosiddette ‘civiche’ a cosa ci hanno portato. L’amministrazione comunale e quella provinciale sono la dimostrazione del fallimento di queste iniziative. La vera sfida sta nel proporre un MODO NUOVO di far politica ed amministrare mettendo insieme l’entusiasmo che viene dai “giovani nuovi” insieme alla conoscenza che viene da chi ha già passate esperienze”.

Primarie ‘sì’, o primarie ‘no’, all’interno del neo laboratorio politico cittadino costituito a San Severo? In caso contrario su quale idea di partecipazione intendete fare sintesi?
“Il passaggio del documento è chiaro ed è sottoscritto “coscientemente” da tutti. Siamo tutti d’accordo sul fatto che non possiamo più dipendere da Foggia, da Bari o da Roma per le scelte che riguardano il nostro territorio. A questo si aggiunga che le Primarie coinvolgono direttamente i cittadini che, spesso, hanno dimostrato di saper scegliere meglio delle segreterie dei partiti. Con questo spirito, nel caso in cui non ci sia una proposta condivisa, si andrà alle Primarie di Coalizione. A tal proposito un’apposita commissione, che sarà resa pubblica, si metterà subito al lavoro per la stesura di un Regolamento ad hoc”.

Ritornando alla politica interna, quali sono le attuali difficoltà del laboratorio nell’includere altre aree politiche potenzialmente interessate? Quali le incertezze da superare?

“Noi non puntiamo ad includere sic et simpliciter chiunque pur di far numero. Questo proprio perché non siamo in fase preelettorale. Noi proponiamo alla nostra città un progetto politico e di governo che speriamo sia il più ampiamente condiviso. Nel documento iniziale ci sono le linee guida che intendiamo perseguire. Chi le sposerà sarà il ben accetto e sarà trattato sempre e comunque con pari dignità. Quindi nessuna incertezza. Credo, invece, che si debba lavorare sul far arrivare il nostro messaggio e la nostra proposta ai cittadini. Questa è la vera sfida e qui ci sono le vere difficoltà. Ma siamo sicuri che il lavoro di squadra riuscirà a raggiungere per tempo l’obiettivo”.

(A cura di Ines Macchiarola – inesmacchiarola1977@gmail.com)

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