Amministrazione Miglio: Nuovo caso di “copia e incolla”

Tutte le persone che svolgono la delicata missione dell’educare e dell’insegnare sanno bene quanto sia difficile trasmettere ai giovani i valori morali prima ancora delle conoscenze disciplinari. In occasione del Giorno della Memoria, celebrato il 27 Gennaio scorso, la nostra Amministrazione Comunale ha organizzato una serie di iniziative volte a tener viva la consapevolezza del passato. Tra queste attività, è da annoverare la stesura di un opuscolo dal titolo “Che non si ripeta più”, consegnato ai giovani studenti sanseveresi in visita alla mostra di “Immagini e storie per non dimenticare”, allestita presso la Galleria Schingo. Leggendo i saluti delle autorità, mi è subito tornata alla mente una lettura che avevo fatto qualche giorno prima e non ho potuto fare a meno di notare che i messaggi del Sindaco Miglio e degli Assessori Venditti e Iacovino sono quasi completamente ricalcati su quello scritto qualche anno fa dall’ex sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini (http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1233). La nostra Amministrazione Comunale non è nuova a casi di “copia e incolla”: già qualche anno fa, infatti, il presidente di Città Civile, Nazario Tricarico, aveva evidenziato come le linee programmatiche di mandato del nostro Primo Cittadino fossero state quasi interamente riprese da quelle del Sindaco di Bastia Umbra. La nostra Amministrazione, quindi, sembra non aver imparato la lezione e, come avverrebbe per tutti i nostri ragazzi, meriterebbe un nuovo bruttissimo voto: evidentemente, non sono bastati i riflettori di Striscia la Notizia per insegnare alla nostra A.C. che “non si copia”!
In un momento in cui la nostra Città ha bisogno di testimoni più che di maestri, di esempi più che di retorica, di valori più che di scandali, di ritorno all’essenza e alla purezza, non è possibile accettare un comportamento simile da chi è preposto a governare la nostra San Severo.
Quanto commesso è un atto gravissimo: la Città, i nostri giovani, esigono ora, davvero, pubbliche scuse.
“Che non si ripeta più” non sia solo il titolo della mostra e dell’opuscolo ma un monito per i nostri Amministratori!
Lidya Colangelo