AMMINISTRAZIONE SAVINO: ‘CASO PARCHEGGI’ ARCHIVIATO
di DESIO CRISTALLI
In piena estate scorsa, esplose mediaticamente – in un modo esagerato che non ci è mai piaciuto…! – la notizia che ben 15 tra componenti della Giunta e funzionari dell’Amministrazione Comunale (2009-2014), guidata dal Sindaco GIANFRANCO SAVINO,erano stati sottoposti ad indagine giudiziaria per il reato di abuso in atti di ufficio, relativamente all’istituzione dei parcheggi custoditi – A COSTO ZERO PER IL COMUNE (!!!) –affidati a locali Cooperative di Soggetti Socialmente Svantaggiati (SAVINO aggiunge “al fine di favorirne un reinserimento sociale”). La nostra GAZZETTA all’epoca, anziché tuffarsi nel solito “processo mediatico senza appello”, considerò serenamente inconsistente la massa documentale per propendere per un giudizio di colpevolezza. E nei giorni scorsi è arrivata la conferma che avevamo ragione. Infatti il Pubblico Ministero (cioè il PRIMO INQUIRENTE), esaminati gli atti, ha chiesto al GIP del Tribunale di Foggia l’archiviazione del procedimento PER INSUSSISTENZA DEL FATTO, richiesta accolta pienamente dal Giudice per le Indagini Preliminari che, in data 12 Dicembre 2016, ha messo la parola fine sul ‘caso parcheggi’. Secondo noi, una volta appurato che il Comune di San Severo non aveva tirato fuori un centesimo in favore delle Cooperative, bisognava valutare più a fondo l’opportunità o l’inopportunità di creare un caso giudiziario in piena regola per la Città di San Severo, proprio mentre l’attuale Amministrazione si accinge a varare una nuova gestione relativa ai parcheggi cittadini.Naturalmente all’ex Sindaco GIANFRANCO SAVINO e agli altri 14 amministratori e funzionari indagati e prosciolti della nostra Pubblica Amministrazione pervengano, com’è giusto che sia quando non si giudica in maniera settaria e prevenuta ma serenamente ed obiettivamente, i sensi della nostra immutata stima. La Giustizia ha deciso che all’epoca non ci fu nulla di illegale e noi dobbiamo prenderne atto e – in ossequio alle regole di un giornalismo onesto e rispettoso della verità – non dobbiamo giudicare oltre quanto è definitivamente passato in giudicato.