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Appello alla politica e alla cittadinanza: unitevi per la riapertura dei tribunali soppressi!

Da figlio di questa terra, emigrato al Nord, mi chiedo fino a che punto possa regnare nella città di San Severo il totale disinteresse verso un tema cruciale come quello dei presidi di giustizia soppressi dal D.Lgs 155/2012.
La fallimentare riforma sulla geografia giudiziaria ha causato un danno enorme alla provincia di Foggia, con la soppressione di 6 sedi di Tribunale quali Cerignola, Manfredonia, Lucera, San Severo, Apricena, Rodi Garganico, in un territorio più grande del Molise (dove operano 3 Tribunali e 1 Corte d’Appello) e della Liguria (dove operano 4 Tribunali e 1 Corte d’Appello).
A nulla sono serviti gli appelli del Procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro sull’urgente necessità di riaprire i Tribunali di Manfredonia, San Severo e Cerignola per poter dare un’adeguata risposta ai fatti criminosi che quotidianamente dilagano nella provincia.
Ad oggi, solo il Sindaco di Lucera Giuseppe Pitta con il consigliere regionale Antonio Tutolo stanno portando avanti la battaglia per la riapertura del Tribunale di Lucera.
Le altre città che hanno subito questa profonda ingiustizia, cosa fanno da 12 anni?
Perché non si fa rete con gli altri comuni per chiedere con forza la riapertura di una sezione distaccata del Tribunale a San Severo offrendo uno dei tanti immobili di proprietà del Comune o di altri enti?
In altre aree del centro-nord Italia, con meno problemi di criminalità rispetto al foggiano, si stanno attivando per la riapertura di sedi distaccate ritenute inutili anche dagli stessi operatori della giustizia.
La provincia di Foggia che è stata quella che ha subito il danno più grande a livello nazionale, cosa sta facendo?
Non è una questione di risorse, di organici o di tempi: è semplicemente una questione di volontà politica!
Riaprire due Tribunali in provincia di Foggia significa ridurre leggermente gli organici di qualche Tribunale secondario del Nord Italia dove opera in maggioranza personale del meridione (spesso disposto a trasferirsi) e dove i numeri dei procedimenti, oltre alla tipologia dei reati perseguiti, sono imparagonabili con la situazione drammatica della Capitanata.
Ed ecco che torniamo al punto sull’attuale situazione dell’unità nazionale: mors tua vita mea!
Cara classe politica locale da destra a sinistra, datevi una mossa, perché nessuno darà mai spontaneamente un aiuto vero e concreto alla Capitanata!

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