ARCHEOCLUB: “VALORIZZARE L’ORIGINALITA’ DEL PATRIMONIO FIGURATIVO RUPESTRE DEL GARGANO”
Lo scorso 2 settembre 2018 si è concluso a Boario Terme il XX Congresso Mondiale IFRAO 2018 sull’Arte Rupestre nel suggestivo scenario della VALCAMONICA, in provincia di Brescia, che conserva il più ricco e complesso repertorio di incisioni rupestri d’Europa, Patrimonio Mondiale della Umanità inserito dal 1979 nella lista dell’UNESCO.Per cinque giorni oltre 500 ricercatori ed esperti dei cinque continenti hanno dibattuto sui problemi riguardanti la ricerca, la documentazione, la valorizzazione e la interpretazione dei petroglifi presenti nei cinque continenti dall’Australia al Sahara, dalla Cina alle Americhe e in diversi stati europei interessati da catene montuose.Alla XX edizione del Congresso, che negli scorsi anni si è tenuto in varie zone del mondo, il Comitato Scientifico Internazionale ha inserito per la prima volta anche una sessione dedicata all’Italia.Le ricerche degli ultimi anni nella nostra Penisola hanno fatto emergere una ricchezza di documentazione finora insospettata, posta in evidenza da una quindicina di specialisti di Istituti Scientifici e di alcune Università, i quali hanno documentato la presenza di incisioni rupestri anche lungo l’Appennino in sette regioni italiane. E’ stata quindi proposta una metodologia di studio finalizzata alla analisi e alla catalogazione delle figure incise per una storia dell’arte rupestre italiana che non sia limitata solo a quella già nota, localizzata lungo le aree alpine e prealpine.Alle espressioni figurative preistoriche della Sicilia, Sardegna, Puglia salentina, Calabria, Toscana, Marche, Liguria e Lombardia, un importante rilievo è stato attribuito al complesso repertorio iconografico del Gargano documentato e presentato al mondo scientifico internazionale dal nostro concittadino prof. ARMANDO GRAVINA (nella foto), Presidente dell’ARCHEOCLUB di San Severo e ideatore e animatore del Convegno sulla Preistoria, Protostoria e Storia della Daunia che è pervenuto alla sua 39° edizione e i cui contributi sono documentatiin ben 44 volumi. Il ricercatore sanseverese, autore di oltre 150 articoli riguardanti problematiche preistoriche e protostoriche dell’intera Daunia,specializzato in topografia preistorica, da lunghi anni ha indagato con particolare interesse il Gargano che, nonostante sia noto per le più antiche pitture paleolitiche italiane della Grotta Paglicci, ancora oggi è poco conosciuto in rapporto alla sua ricca documentazione riferibile all’età del Rame e all’età del Bronzo.La proposta del prof. GRAVINA di una sistematica e coordinata visione del patrimonio figurativo rupestre garganico, messo in relazione all’avvicendarsi delle varie civiltà che si sono succedute sul territorio, e la interpretazione di una serie di petroglifi, che distinguono l’arte rupestre garganica da altre manifestazioni consimili di altre regioni italiane, sono state accolte positivamente dagli specialisti presenti ai lavori. Si auspica che questo ricco patrimonio culturale venga adeguatamente salvaguardato e valorizzato, creando infrastrutture idonee a creare poli di attrazione culturale in modo che si possa offrire alle comunità locali e ai tanti turisti, che da ogni parte d’Europa vengono a visitare il Gargano, non solo la fruizione del suo eccellente valore paesaggistico, ma anche la conoscenza delle testimonianze culturali che conserva e che indiziano il notevole contributo dato all’incivilimento di questo lembo d’Italia nel corso di almeno sette millenni.
LA REDAZIONE