ARTE PER LA PACE NEL “VIAGGIO” DI MARIA d’ERRICO RAMIREZ

Un efficace simbolismo surreale contro la catastrofe della guerra
scarida la pubblicazione 2024053968_pdf in visionelr
“L’arte può fare molto per promuovere la pace… Trasmette con immediatezza il palpito di una emozione, l’intuito di una suggestione, il senso profondo dell’esperienza umana sublimata in una immagine di bellezza…”! E’ l’incipit illuminante e suggestivo dell’illustre professor PASQUALE CORSI con cui apre l’opuscolo RAMIREZ in “ART FOR PEACE”, con già in copertina i simboli della Libertà, quella Libertà che realizza la vera essenza umana e che “…ha per sé l’Eterno”! Quell’Eterno della libertà, appunto, che l’artista traspone a volte in un pacato surrealismo pittorico che esalta il subconscio come processo creativo, ma che altre volte si esplicita in livide atmosfere surreali a guisa di chiavi di lettura di una realtà angosciata e deludente qual è appunto la corrusca effettività della guerra: essa oscura lo spirito dell’uomo, impedendogli in tal modo la visione chiara del fine della vita e del suo potenziale conoscitivo teso verso l’infinito. E’ l’incapacità di dare ordine al caos e di disperdere le ombre minacciose, spettrali e sinistre che animano la “caverna” in cui spesso si ricaccia l’uomo, ad alimentare la follia e l’atrocità della guerra, con il suo carico di odio e di sopruso, a cui la pittrice, con la sua policromia efficace ed incisiva, in alcune opere anche esasperata come in Kaos 1 e Kaos 2, ha dichiarato guerra ad oltranza, provando così a scuotere le coscienze. Un simbolismo surreale, dunque, quello della RAMIREZ – come pure dei tanti artisti le cui opere compongono il pregevole volume “ART FOR PEACE”- sospeso in una dimensione chimerica e spettrale, che s’inerpica dalla “favola” della vita alla catastrofe della morte: un presagio cupo, immanente, disumanizzato, capace di condurre, ove l’Uomo non ricomponga lo “specchio infranto” della Storia attraverso la ricerca della Pace, ad una disforica esistenza e all’autodistruzione, una perenne escursione turistica nella “galleria degli orrori” condotta da protagonisti dannati, i nuovi Arcangeli della morte, sicari di satana alla guida di una stultifera navis che galleggia nel fiume vorticoso e impietoso degli accadimenti che offuscano il valore dell’uomo. L’opuscolo, di cui la pittrice ha inteso fare OMAGGIO A TUTTI I LETTORI DELLA GAZZETTA, tratto dal volume di cui sopra – pubblicato da STUDIO BYBLOS EDITORE, Palermo, aprile 2024, pp. 177 – è una vasta panoramica di artisti, i quali hanno inteso esternare, con opere altamente espressive, la loro riprovazione per la guerra, il sopruso e la violenza, proprio attraverso la cultura e l’arte, in quanto manifestazioni capaci di attivare immediatamente processi emozionali profondi, evocativi di bellezza e di armonia, di altitudini eccelse e non di abissi infernali così come indotti dalla guerra. Un VIAGGIO IDEALE, dunque, che, pur tra scenari a volte crudi, si tramuta in un messaggio universale di pace e di speranza che suggestiona ed emoziona intensamente chiunque vi si accosti. Appassionata e suggestiva l’esortazione dell’editore DINO MARASÀ espressa nella prefazione al volume nella parte in cui sollecita i lettori a sfogliarne le pagine “…cercate sempre la pace, adoratela, promuovetela…per una vita degna di essere vissuta…”. Non trasformiamola dunque in un “velo nero” dell’umana esistenza! Il volume è stato inviato, a cura dello stesso editore, ai massimi Organi internazionali e mondiali, ad iniziare dall’Alto Segretariato delle Nazioni Unite, affinché si trasformi in un suggestivo e potente strumento di sensibilizzazione indirizzato alla ricerca della Pace tra le genti. L’opuscolo invece, trasmesso direttamente dall’artista al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Vaticano ed altri Organi istituzionali, ha ricevuto ringraziamenti e vivissimi apprezzamenti per l’opera. La Presidenza della Repubblica ha contattato la pittrice per le vie brevi, mentre la Segreteria di Stato Vaticana, nella persona del suo Assessore, ha rappresentato la vicinanza del Pontefice, il quale, impartita la Benedizione Apostolica, ha rammentato che “…l’Arte, rappresenta, ancor più che nel passato, un bisogno universale, in quanto è sorgente di armonia e di pace”. Alla RAMIREZ vadano il grazie e le vive congratulazioni della grande Famiglia de “LA GAZZETTA DI SAN SEVERO” per aver ancora una volta onorato, con la sua significativa opera, il buon nome della nostra Città.
FRANCESCO GIANNUBILO, DESIO CRISTALLI
