ATAF: DIRIGENZA E PRESIDENZA CI TRAGHETTANO VERSO IL FALLIMENTO, A DANNO DEI LAVORATORI
L’Ataf non riesce a far uscire circa 1/3 delle corse.
Servizi ridotti ai cittadini e minori entrate dal contributo del contratto di servizio. Perché Comune e Regione non vigilano?
La Segreteria di Foggia della FAST Confsal, settore Trasporti, torna a parlare di Ataf, che stavolta vuole intervenire sugli accordi aziendali, di cui si discuterà i prossimi negli incontri dei prossimi 13 e 15 giugno.
Ataf vorrebbe recuperare circa 500-600 mila euro dal personale, andando a intaccare la retribuzione individuale, per una media di 86 euro al mese a persona e vorrebbe persino congelare il premio di risultato, fino a febbraio 2017, oltre a incidere sulle indennità fisse.
“Non esistono in questa azienda percorsi volti alla salvaguardia dei lavoratori – fa sapere il segretario FAST di Foggia Domenico Santodirocco – I lavoratori Ataf sono quelli che hanno sempre fatto sacrifici a favore di un’azienda che invece ha sperperato, mantenendo comunque la stessa conduzione gestionale da anni. Questo atteggiamento non è responsabile ed equo “.
Per il neoeletto segretario nazionale di FAST Mobilità Paolo Ventura: “È inammissibile che un’azienda del genere che versa in questa situazione mantenga ancora determinati privilegi, mentre perde risorse economiche derivanti dalla riduzione delle entrate della sosta o delle corse non effettuate per carenze di mezzi efficienti, soprattutto per quanto riguarda il Direttore Generale, che incassa un lauto compenso di circa 160 mila euro l’anno, che non può essere licenziato perché da contratto gli spetterebbero 12 mensilità, che l’azienda in questo momento non si può permettere, ma potrebbe egli stesso fare un passo indietro e decurtarsi del 50% la retribuzione. Questo è il momento di assumersi le proprie responsabilità“.
“Dov’è l’accordo di giugno 2015 che avrebbe dovuto traghettare l’azienda verso il futuro? Oggi sembra che la Dirigenza e la Presidenza ci stiano traghettando verso il fallimento – continua la FAST – Prosegue la situazione di ingente perdita e ad oggi l’Ataf non riesce a far uscire quotidianamente circa 1/3 delle 45 corse corse previste, non erogando servizi adeguati e perdendo così le entrate derivanti dal contratto di servizio. Ciò a causa di un’attività manutentiva non adeguata al parco macchine, in parte vetusto e in pessime condizioni, lasciando a spasso anche gli autisti. Dov’è sono il Comune e la Regione in tutto questo?“. Nessuno vigila sul deficit dell’azienda, sull’illegalità dei contratti di somministrazione applicati ai 13 parcheggiatori Apcoa, sullo stesso bando di gara per la sosta tariffata, sulla riduzione degli introiti derivanti dalla sosta tariffata e dai parcheggi, sul bisogno vitale di manodopera altamente specializzata nelle officine e su molto altro che riguarda la gestione dell’azienda e dei mezzi.
Basti pensare che ci sono dei lavoratori che possono fare un giorno di riposo ogni 13 giorni lavorativi, che i mezzi surriscaldati, senza aperture né climatizzazione, non possiedono spesso i requisiti per far viaggiare lavoratori e utenti e che molti lavoratori Ataf svolgono lavori che nulla hanno a che vedere con le mansioni previste dalle loro competenze.
“Il personale Ataf nell’ultimo decennio si è sempre sacrificato in funzione dei bilanci della società, subendo piani industriali da salasso, ma sempre inefficaci e inefficienti a causa di un management aziendale del tutto inappropriato, mentre non viene mai messo in discussione chi è l’artefice di tutto ciò. Lo stesso assenteismo di cui sono stati accusati, con grande clamore, i lavoratori è ben sotto la media nazionale e consta, al massimo, di 3 unità al giorno, tra permessi, malattie e altro. Sicuramente ciò che è davvero assente nella città di Foggia sono proprio i controlli i servizi che Ataf dovrebbe garantire alla cittadinanza“: conclude la FAST.
Ufficio Stampa
Fast Confsal Foggia