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AUTOVELOX SELVAGGI: La testimonianza di un sanseverese in trasferta, «Ho superato il limite di 1 km/h».

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Domenico, autista che nell’estate del 2019 era stato raggiunto da una multa per aver superato il limite di velocità in strada extraurbana nel territorio di un comune in Provincia di Frosinone. Multa che aveva pagato subito ma che sembra perseguitarlo a distanza di tre anni, con la notifica di una sanzione di mora nel 2022.

«A fine agosto 2019 mi trovavo a transitare nei pressi di Fiuggi, nel frosinate, in un comune verso Anagni, quando accidentalmente superai il limite prescritto di 90 km/h di un solo chilometro; una volta arrivata la multa di 58 euro la pagai, senza esitare, per non avere problemi. Mi era stata notificata nel termine prescritto e l’infrazione non era opinabile.

Certo, è discutibile vedere come alcuni piccoli comuni facciano cassa sulle piccole disattenzioni dei guidatori, quando anche questi non costituiscono un concreto pericolo per la cittadinanza, piazzando autovelox in punti strategici, delle volte poco visibili.

Nell’autunno del 2022, con mia grande meraviglia, mi viene notificata una sanzione amministrativa di 136 euro per non aver pagato una multa, facendo un piccolo sforzo di memoria cerco di ricordare bene: quella multa io l’avevo pagata! Mi metto in contatto con questo piccolo comune, il vigile urbano mi passa il sindaco, ma non ho risposte rassicuranti. “La deve pagare” – mi dicono. Io intanto ho inviato loro una PEC con allegata la ricevuta del pagamento che mi veniva contestato. Nessuna risposta per ora. Aspetto. Arriverà un’altra sanzione? Tutto questo per aver sforato di 1 km/h il limite di velocità.»

La vicenda, già da tempo, è all’attenzione del Parlamento e del Governo, che nell’estate del 2022 si apprestava a regolare la materia con un decreto ad hoc per limitare abusi da parte dei comuni, prima che il Parlamento fosse sciolto e fossero indette le elezioni.

La questione ora è passata al nuovo esecutivo insediatosi ad ottobre 2022, l’emanazione di questo decreto specifico è prevista da una legge del 2010 che ha riformato il Codice della strada e deve definire le modalità di collazione e uso degli autovelox. Il Parlamento ha più volte sollecitato, soprattutto negli ultimi anni, il governo, ma le richieste non sono state sufficienti. In Italia ogni anno si stimano 2,5 milioni di multe attraverso i sistemi di rilevazione a distanza della velocità.

Come dovrebbero essere gli autovelox? Questi dispositivi dovrebbero essere prima di tutto visibili. Questo significa in primo luogo che la legge obbliga le Forze dell’Ordine a posizionare un chiaro cartello di presegnalazione prima del dispositivo. In secondo luogo, vuol dire anche che l’apparecchio dovrebbe concretamente risultare visibile agli occhi dei conducenti. Spesso così non è.

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