Bando regionale spumanti, Dino Marino scrive all’assessore Nardoni: “necessarie modifiche a favore dei piccoli produttori”
“Gentilissimo Fabrizio, il bando “Interventi per la realizzazione di impianti per la spumantizzazione di vini di qualità” rappresenta un valido strumento per mettere in vetrina e rilanciare tante eccellenze del nostro territorio”. Si apre così la lettera che il consigliere regionale Pd, Dino Marino,
ha inviato all’assessore regionale all’Agricoltura, Fabrizio Nardoni, in merito al bando pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia il mese scorso (numero 126 del 16/09/2014). “Tuttavia, la difficile congiuntura economica, gli eventi climatici uniti ad alcuni parametri di partecipazione inseriti nel bando rischiano di tagliare le gambe anche a realtà di qualità “, afferma nella lettera il consigliere regionale Pd, puntando la lente di ingrandimento sull’articolo 11 del bando (“massimali di investimento”) che individua come interventi ammissibili a finanziamento quelli che prevedono investimenti a partire da un minimo di 200mila euro fino a un massimo di 2 milioni di euro. “Una soglia così elevata impedirebbe a tanti piccoli produttori di spumante, non in grado di sopportare economicamente un progetto minimo di 200.000 euro, di partecipare perdendo così una buona occasione e creando un ulteriore danno per il territorio. Pertanto, ti chiedo di avviare le procedure necessarie per apportare al bando una modifica indispensabile per consentire a tanti piccoli produttori di poter partecipare agendo in consorzio anche con progetti di dimensioni inferiori o per singole attrezzature. Un’esigenza, quest’ultima che è particolarmente sentita nel comparto di San Severo. Un comparto che rappresenta magna pars della produzione meridionale di spumante, con esempi di eccellenza come il “D’Araprì”. Ben conoscendo la tua sensibilità istituzionale e la tua attenzione verso tutto il territorio, sono certo che che terrai nella dovuta considerazione queste mie indicazioni che scaturiscono da un confronto con le organizzazioni di categoria della zona”, conclude Marino.