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Bella Ciao in ogni casa e mettiamo il tricolore esposto ai balconi

Art.Uno San Severo aderisce all’iniziativa promossa dall’A.N.P.I. in occasione del 25 Aprile. “Festeggiamo la Liberazione, celebriamo la resistenza, alle 15:00, intoniamo il canto della libertà, Bella Ciao in ogni casa e mettiamo il tricolore esposto ai balconi.”

Piero Calamandrei chiude la sua lapide ad ignominia con queste parole : ”_Su queste strade se vorrai tornare ai nostri posti ci ritroverai morti__e vivi collo stesso impegno popolo serrato_ _intorno al monumento che si chiama ora e sempre_ *RESISTENZA*”
Che ciascuno di noi ricordi cosa sarebbe questo Paese senza il sacrificio di tanti, donne, uomini, ragazze e ragazzi giovanissimi, che hanno pagato finanche con la vita la nostra Libertà. Che ciascuno ricordi dove è nata la nostra Costituzione.

Quest’anno non potremo partecipare al solito corteo e celebrare, come eravamo soliti, il 25 Aprile festa di Liberazione dal Nazifascimo. Una data simbolo che mantiene ancora oggi tutto il suo valore e significato.
Ma possiamo farlo da casa. Partecipiamo come Articolo Uno alla manifestazione virtuale promossa dall’Anpi _sabato alle 15:00_ l’ora in cui è sempre partito il grande corteo di Milano, con l’impegno di esporre il tricolore e cantare *#bellaciaoinognicasa. *
La sconfitta del virus del fascismo non è, infatti, ancora garantita. Nel nostro Paese sono troppe le avvisaglie di “scarsa memoria” e parole che riportano alla mente stagioni che immaginavamo fossero abbondantemente superate.
Mille episodi discriminatori nel 2019, uno ogni nove ore. Sono numeri terribili. La moltiplicazione di episodi di violenza, intolleranza, razzismo non è allarmismo, purtroppo fa parte della realtà. Con partiti della destra che da tempo fiancheggiano microformazioni neofasciste, si prestano a operazioni di carattere revisionistico, alimentano la ripresa di simboli e parole d’ordine fuori dalla storia e dalla Costituzione. Non dobbiamo abbassare la guardia, dimenticare ciò che è stato, venire meno al valore immortale dell’esempio di quei partigiani che liberarono il Paese dall’invasore e dall’orrore del regime fascista.

Resistenza oggi è quindi memoria e quotidiano impegno. Perché si faccia memoria di quello che è stato perché non sia mai più. Perché si possa essere partigiani con le parole di Antonio Gramsci : “Odio gli indifferenti. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

Antonio Stornelli
Consigliere comunale

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