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Cari nonni, state a casa. Date l’esempio e richiamate i nipoti che non ubbidiscono e si riversano per le strade.

In questi giorni in cui, in base agli scenari, son cambiate le abitudini di tutti, ci sono state delle ragionevoli limitazioni alle libertà di tutti e una riflessione torna d’obbligo anche in base alle sollecitazioni che arrivano. C’è un nemico invisibile a occhio nudo, un virus, a cui è stato dato il nome scientifico di Covid-19 e mentre infuria la battaglia, c’è qualcuno che non sa che con il suo comportamento può far allungare i tempi che porteranno alla vittoria e contribuire a far cadere, sul campo di battaglia, più soldati del previsto: tante povere vittime innocenti. Per sconfiggere il nemico e interrompere il contagio ci sono poche e semplici regole da rispettare, tra cui quella primaria: STARE A CASA. Ma c’è chi fa finta di non capire o non vuole accettare la norma cogente che “ordina” (non consiglia) di stare a casa per non essere “preda” del coronavirus o inconsapevole “cacciatore” (perché s’ignora di essere portatore sano e infettare). Non si stanno attenendo alle regole, il dato di fatto è questo, soprattutto le persone anziane e quelle più giovani. Nel secondo caso la colpa principale ricade sui genitori che consentono “la fuga” ingiustificata dalle mura domestiche di questi ragazzi (anche in questo caso, senza generalizzare) con tutto ciò che ne deriva. Ce ne sono troppi in giro. Nel primo caso, le persone anziane, quelle più sagge, che dovrebbero dare l’esempio, sono le più recalcitranti alle regole (senza fare, come si dice, di tutta l’erba un fascio). Dovrebbero dare l’esempio a tutti gli altri membri della comunità; dovrebbero essere le persone anziane a dire agli altri di stare a casa; di essere osservanti delle norme per il bene di tutti; richiamare chi vuole fare il “bulletto”, lo spavaldo, l’invincibile a cui “non capiterà niente”. Sono morti anche ragazzi di 14 e 16 anni, oltre agli over.Negli USA è morto anche un angioletto di 6 mesi.

Le autorità preposte al controllo e al presidio del territorio, dovrebbero essere più severe e applicare, dopo i richiami, tutte le sanzioni previste. Eppure dovrebbe essere di facile comprensione il concetto legato a evitare il contagio per interrompere l’epidemia e non provocare il collasso delle strutture sanitarie. La motivazione è semplice e vado a parafrasarla con la nota pubblicità di uno spumante: No ospite, No contagio. Il virus per vivere, essendo un parassita, ha bisogno di un “ospite”. Se non riesce a contaminare altre persone, se non riesce a passare da ospite in ospite, muore. Come s’interrompe questo passaggio, il virus cessa. Più persone ci sono in giro, creando assembramenti, si riuniscono, vagano senza meta o altro, più il coronavirus ha occasioni per continuare in modo tentacolare il contagio. Nonni e nipoti, dovrebbero tutelarsi l’uno con l’altro. I primi, come hanno sempre fatto, dovrebbero dare l’esempio e far capire ai nipoti che la vita dipende dai comportamenti di entrambi, se vorranno tornare a riabbracciarsi appena tutto sarà finito. Per questo, sarebbe opportuno che le tante associazioni che sono collegate al mondo dei pensionati e delle persone anziane in genere, svolgessero un’azione di sensibilizzazione non solo verso i propri associati, visto che tanti non leggono le notizie on line. Reciprocamente, i nipoti devono stare in casa se vogliono bene ai nonni e ci tengono alla loro vita. “Sta scomparendo una generazione”, ha detto un sindaco della Valseriana, in provincia di Bergamo, riferendosi alle persone anziane che sono morte.Ma lo ha ridetto anche il Presidente della Repubblica. Avremo bisogno di vedere tutti i nonni, e i nipoti, in giro per la città, ad emergenza finita. Tutti. Mi raccomando. La comunità di San Severo ha bisogno del suo passato e avrà bisogno del suo futuro. Al presente, la responsabilità che ciò accada.

Beniamino PASCALE

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