Casa Sankara San Severo “non abbiamo nulla da nascondere”

“Non abbiamo nulla da nascondere. Le europarlamentari Cecile Kyenge e Elena Gentile possono visitare l’Arena quando vogliono. Non può essere un malinteso a gettare ombre sul lavoro che stiamo svolgendo con la Regione per eliminare la piaga del caporalato e dello sfruttamento degli immigrati”. Così Mbaye Ndiaye vice presidente di Casa Sankara si rivolge alle europarlamentari che la mattina del 23 agosto scorso volevano visitare l’Arena di San Severo che ospita i migranti. Un sopralluogo non effettuato a causa di una serie di incomprensioni.
“La mattina del 23 agosto – spiega Mbaye -, ci siamo recati a Nardò in occasione dell’intitolazione del piazzale antistante al villaggio d’accoglienza per lavoratori migranti, realizzato a Masseria Boncuri, alla memoria di Stefano Fumarulo, dirigente regionale alle politiche per le migrazioni e per l’antimafia sociale”. In quella giornata, per una serie di incomprensioni alle europarlamentari non è stato permesso di accedere alla struttura. Una circostanza che secondo i volontari che si occupano della struttura di accoglienza non deve generare strumentalizzazioni.
“Anche io – prosegue Mbaye – ho scritto alla mail dell’On. Kyange per affrontare la questione Caporalato e non ho mai avuto risposta. All’On. Elena Gentile voglio dire che due anni fa in un incontro a Torremaggiore con Don Ciotti, sollecitata ad occuparsi della chiusura del ghetto perché era stata sia assessore ai servizi sociali e sia assessore alla sanità della Regione Puglia, lei affermava che con i bagni e l’acqua al Ghetto le cose erano migliorate. Intanto noi con Stefano, le Istituzioni e le Forze dell’ordine abbiamo smantellato il Ghetto: la Regione non spende più 2 milioni di euro l’anno e i migranti vivono in situazioni più dignitose. In più oggi noi a quella gente offriamo una casa vera non fatta di cartone oltre ad acqua e bagni. Inoltre oltre il 60 % degli immigrati di cui ci occupiamo ci hanno consegnato copia del loro contratto di lavoro. Quindi la strada che stiamo perseguendo, quella indicata da Stefano Fumarulo, è quella giusta anche se noi non percepiamo i 35 euro al giorno per ogni migrante. Con il consigliere comunale Dino Marino non voglio entrare in polemica, ma se ci siamo visti il giorno prima della loro visita perché non me lo ha detto? Sarebbe stato tutto più semplice e si sarebbe evitato una baraonda inutile sulla vicenda. Elena e Cecile, noi non abbiamo nulla da nascondere, vi aspetto per definire nuovi percorsi ed attività da programmare per ridare dignità e fiducia ai migranti”.
San Severo 25 agosto 2017
Casa Sankara