CASO GE.MA.: INTERVISTA AD ALESSANDRO BUCCINO ALL’EPOCA PRESIDENTE DEI REVISORI DEL COMUNE
di DESIO CRISTALLI
L’articolo pubblicato in 1^ pagina nel numero scorso della nostra GAZZETTA sul CASO “GE.MA.”, una <<storiaccia>> sconcertante e mortificante della storia del nostro Comune, ha raccolto la massima attenzione nell’opinione pubblica locale e ci ha indotti a chiedere un’intervista ulteriormente chiarificatrice all’autore della obiettiva “requisitoria”, cioè il dr. ALESSANDRO BUCCINO, già Presidente dei Revisori dei Conti del nostro Comune e già Vice Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Foggia, Giudice Tributario, Presidente di Sezione, già alla Regionale Lombardia e attualmente alla Provinciale di Foggia, Revisore Ufficiale dei Conti e ancora Revisore Legale sin dai primi anni ‘90, quale Presidente in diversi Comuni ed Enti, tra cui l’Istituto Autonomo Case Popolari di Foggia e l’ASL FG\1:
QUALE È STATA LA REAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA SULLO SCANDALO GE.MA., SCOPPIATO PER LE SEGNALAZIONI DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI DEL COMUNE DA LEI PRESIEDUTO?
I fatti denunciati trovarono tutti d’accordo, maggioranza, opposizione e struttura amministrativa; i Revisori furono ampiamente elogiati per il lavoro svolto che, in realtà, all’inizio, segnalarono l’illecito prelievo da parte della GE. MA. esaminando un semplice fatto tecnico (il prelievo sulle entrate ordinarie modificava, di fatto, i bilanci di tre anni già approvati e non modificabili). Per quanto mi riguarda, un importante esponente del “PD” venne ad offrirmi la candidatura a Sindaco per le imminenti elezioni comunali.
NEL SUO ARTICOLO VI SONO DIVERSI RICHIAMI DOCUMENTATI ALLA STRUTTURA BUROCRATICA DELL’ENTE; MA, SECONDO LEI, QUALI SONO LE REALI RESPONSABILITÀ?
Già nel 2001 ci fu molta leggerezza (evidenziata, poi, anche dalla Corte dei Conti), probabilmente in buona fede, nel sottoporre alla Giunta in carica la convenzione “Equità Fiscale” con la GE. MA., che, poi, doveva risultare assolutamente sbilanciata a sfavore degli interessi dell’Ente. Inoltre, le mie esperienze mi portano a confermare quanto sostenuto anche dalla Commissione speciale di inchiesta dei Consiglieri Comunali, circa la carenza di collaborazione e di documentazione fornita dalla suddetta struttura burocratica: durante il secondo mandato di Revisore (nel Collegio presieduto da CORRADINO NIRO) siamo riusciti ad avere solo notizie frammentarie e per niente documentate sulle situazioni contabili e giudiziarie che riguardavano i rapporti dell’Ente con la GE. MA. Poi, in una verifica all’Ufficio Tributi, fummo costretti a rilevare a verbale, tra l’altro, l’assenza del registro degli accertamenti annullati, avendo saputo di azioni pilotate dall’esterno. I nostri rilievi sono stati più volte verbalizzati anche dai Collegi dei Revisori successivi. A mio avviso, per troppo tempo, solo due Dirigenti, attualmente pensionati, risultavano vincitori di concorso, con la conseguenza che la struttura burocratica risultava troppo politicizzata. Occorre dare atto all’attuale Amministrazione del recente concorso, nel quale è risultato vincitore il dr. DONATANTONIO DEMAIO, che sta, con efficacia, riorganizzando definitivamente l’Ufficio Tributi. Lo stesso Nucleo di Valutazione, organo di controllo sull’attività della struttura, nel quale, come Presidente, è stato recentemente riconfermato un professionista qualificato e sicuramente competente (ha predisposto tutta la regolamentazione necessaria per legge) non ha, di fatto, prodotto alcun provvedimento specifico nonostante le carenze evidenti della struttura, almeno per ciò che risulta nei verbali disponibili sul sito dell’Ente.
LEI È STATO ANCHE AMMINISTRATORE COMUNALE PER 10 ANNI E LA SUA ESPERIENZA POLITICA SI AGGIUNGE, QUINDI, A QUELLA PROFESSIONALE. COSA PENSA DELL’ATTUALE SITUAZIONE POLITICA IN VISTA DELLE ELEZIONI COMUNALI DEL PROSSIMO ANNO, PER LE QUALI DOVREBBE CANDIDARSI PER UN SECONDO MANDATO SUL FRONTE DI SINISTRA IL SINDACO MIGLIO?
Nei primi anni 70 sono stato Consigliere Comunale, sempre di opposizione, ai tempi delle Giunte c.d. “frontiste”, nelle quali si faceva già strada la lunga stagione politica dei Sindaci socialisti, che iniziò con il Preside NINO CASIGLIO, troppo onesto per non essere costretto alle dimissioni dopo pochi mesi (un mio articolo su questo giornale, per una ricorrenza su CASIGLIO, ha evidenziato tutte le contraddizioni politiche locali). Nel 1981 ci fu poi lo scandalo dei brogli elettorali, dove è bastato l’impegno notturno di qualche solerte funzionario di segreteria (e qui torniamo alle carenze della struttura burocratica) per alterare pesantemente i risultati elettorali. Non è fantasia di chi non è stato rieletto, si tratta di atti accertati dai Giudici del TAR, che, a seguito dei ricorsi di tre candidati, tra cui il sottoscritto, Consigliere uscente, verificarono, nella prima sezione elettorale esaminata (tra quelle indicate nei ricorsi), l’alterazione dei soli verbali, con la conseguenza di individuare facilmente dalle schede i voti reali. I reati, evidenti, dovevano provocare l’azione penale obbligatoria per legge, che è stata solo riscoperta, dopo dieci anni, dal pool di “MANI PULITE”. Nella fissazione delle udienze del TAR si capì facilmente che la sentenza sarebbe uscita dopo la fine della consiliatura. Tornando all’attualità, non mi è difficile riconoscere che FRANCESCO MIGLIO è stato un buon Sindaco e meriterebbe il secondo mandato. Egli ha ben rappresentato la Città, coinvolgendo autorevoli politici regionali e nazionali, agevolato da una visione politica più ampia di quella locale, acquisita con la Presidenza della Provincia. Ha pure coinvolto esperienze professionali e politiche passate, ma di sicura memoria storica, per agevolare il coordinamento dei settori risultati più carenti (bilancio, tributi e edilizia). Anche tale utile collaborazione (che non ha comportato alcun onere per il Comune) è stata diplomaticamente non apprezzata dalla struttura burocratica. MIGLIO ha fatto ciò che ha potuto, lo stesso successo elettorale credo sia imputabile principalmente alla sua credibilità politica. Mi sembra, quindi, ingenerosa e forzata la critica all’attività amministrativa di MIGLIO da parte di un ex ottimo Assessore, la cui obiettività non è in discussione, in quanto ammette candidamente anche i suoi errori politici, avendo, quale Segretario di partito, “partorito” un Sindaco comunista, passato poi al partito di FINI, ed un deputato passato a Forza Italia. A mio avviso, ciò che non ha funzionato nell’amministrazione MIGLIO non è stato il Sindaco, ma la “COALIZIONE BENE COMUNE”: alcune cariche istituzionali e amministrative hanno fatto troppo poco per meritare le relative prebende. Il colpo di grazia è arrivato dal disimpegno politico di GIGI DAMONE, che ha messo in difficoltà anche la sua componente politica, già indebolita dalla mancata elezione regionale che, viceversa, avrebbe potuto portare grossi vantaggi alla città e al territorio per l’attività di un generoso e competente Consigliere regionale.
LA SUA MEMORIA STORICA CHE COSA LE SUGGERISCE PER RIMEDIARE ALLE CONTRADDIZIONI POLITICHE ATTUALI, LOCALI E NON?
Sono sostanzialmente favorevole al rinnovamento della politica; tuttavia, quando si parla artatamente del coinvolgimento dei giovani, ritengo che l’anagrafe debba essere messa da parte, perché vi sono giovani preparati, competenti e volenterosi di migliorare il Paese, ma ci sono anche elementi a caccia di incarichi di coordinamento o di visibilità in piccoli movimenti (che non hanno alcun legame col territorio) con i quali, comunque, in mancanza di concorrenza, si può ottenere una sistemazione personale. Occorre quindi, in conclusione, selezionare a priori la futura classe dirigente in base ai meriti personali (professionali e non) già acquisiti e alla certezza di potersi impegnare realmente per il Bene Comune. Per quanto riguarda le cose da fare, tenendo presenti sempre lo stato dei servizi e la vivibilità della Città, occorre puntare innanzitutto sui settori tradizionali e trainanti per la nostra economia, cioè AGRICOLTURA ed EDILIZIA. In agricoltura San Severo resta la Città dei vini (e non più il paese dei braccianti, che si sono evoluti in coltivatori diretti e piccoli proprietari), nella quale vanno concretamente sostenute le numerose attività esistenti e incoraggiate le nuove idee per le attività future. Nel settore dell’edilizia occorre incentivare la valorizzazione del patrimonio edile esistente, raccogliendo anche la sfida del recupero del c.d. “centro storico”, disabitato ed abbandonato, dove andrebbero recuperati gli enormi volumi esistenti, senza consumo di altro suolo pubblico. Con una ristrutturazione agevolata degli immobili, ormai ridotti in molti casi a ruderi, in zone disabitate senza servizi efficienti e quindi senza domanda commerciale, si può rendere conveniente il recupero del centro storico (con rispetto delle nostre bellissime chiese e dei vari monumenti, non sempre protetti adeguatamente da anomalie confinanti). Tutto ciò, nel settore edilizio (ad alta densità di posti di lavoro), significa produzione di ricchezza, anche a vantaggio delle professioni tecniche. La rigenerazione urbana, secondo gli indirizzi regionali (che occorre tempestivamente recepire), non è solo legata alla qualificazione fisica (urbanistica ed edile), ma anche ad una rinascita culturale, con sviluppo economico e inclusione sociale.