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CENTRO STORICO E SERVIZI SOSTENIBILI, LA SVOLTA È POSSIBILE

di Dante Scarlato

Col sesto appuntamento a Palazzo d’Araprí, di giovedì 28 gennaio, organizzato in collaborazione con la nostra Gazzetta, cominciano a delinearsi in modo concreto e netto le proposte della cittadinanza, avanzate da chi si è succeduto nei vari colloqui, per il rilancio e la valorizzazione del Centro Storico: gli ospiti dell’ultimo incontro, l’ing. Antonio Villani e l’Arch. Antonio Pistillo hanno condiviso, con il pubblico in streaming, lo stato dell’arte di chi esercita la professione di tecnico nel nostro territorio, portando esempi virtuosi di altre realtà (ad es. le infrastrutture ed i parcheggi multilivello ricavati ad Orvieto e Perugia) e dando opinioni d’ordine tecnico sulle varie proposte.

Entrambi hanno evidenziato come, nel tempo, il proprio lavoro si sia evoluto, essendo costretti a concentrare le proprie energie più sul disbrigo di problemi amministrativi e legali che sulla progettazione vera e propria; nonostante le nuove tecnologie permettano di agevolare i commercianti, anche nel Centro Storico, ad esempio con l’installazione di gazebo e pedane compatibili con l’ambiente e con la sicurezza personale, molte sono ancora le “barriere” burocratiche che rendono poco agevoli queste soluzioni. Una rete di infrastrutture eco-compatibili è, dunque, possibile dal punto di vista pratico: la nostra Città è, in potenza, capace di moltiplicare i servizi per i cittadini senza rischiare di devastare il proprio paesaggio storico-architettonico, c’è solo bisogno di volontà e di spirito d’iniziativa nel reperire i fondi, mettendo a sistema un progetto che tenga conto anche della mobilità, in questo senso di pone anche il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), più volte richiamato.

Importanti, sotto questo punto di vista, sono stati gli interventi che ci sono giunti in differita dal Dott. Angelo L’Abbate (Pres. Fondazione d’Arti), che a Conversano (Bari) ha dato il via ad un progetto di rinnovamento del Centro Storico, attraverso un’intesa strategica tra maestranze ed amministrazione, e dall’Arch. Renato Regina, che ha posto una riflessione sul recupero degli spazi del centro come incubatore di iniziative culturali, in cui si possano bilanciare “i vuoti con i pieni”, con attività di recupero, anziché speculare (come fatto in passato) su un’edilizia abitativa pesante ed anacronistica.

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