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C’erano una volta le Quarantore!

A sua Eccellenza Rev.ma, mons. Giovanni Checchinato – Vescovo

“Eccellenza reverendissima,

Oramai, viste le restrizioni in atto, l’unico modo per colloquiare è questo a mezzo di una lettera aperta e beneficiando della gentilissima ospitalità della nostra testata giornalistica cittadina.

Il titolo lo ritengo alquanto eloquente ed esplicativo e, non me ne voglia, se approfitto di questa ospitalità per rivolgerle un “accorato” invito….

Con molta faciloneria, si avanzano richieste ed inviti che riguardano diversi eventi della nostra tradizione religiosa: feste, processioni…. Ritengo dettate, forse e sicuramente, più da uno stimolo emotivo che da un tocco di fede. Ma una processione senza la partecipazione del popolo, credo, sia alla stregua di una SS Messa seguita attraverso i vari mezzi di comunicazione o per televisione. Mi sembra di sapere che non serve se non vi è partecipazione anche fisica, tranne se non dettato da un caso emergenziale. O mi sbaglio??

C’erano una volta, appunto, le quarantore!!! Dico questo, perché? Sembrano cose di un passato ormai lontano. È chiaro che in un momento di crisi generato dallo stato di emergenza sanitaria, come quello che stiamo vivendo e regolamentato dalle varie norme governative e restrittive, non è affatto semplice e/o possibile indire, organizzare e gestire quelle manifestazioni che fanno parte della “tradizione” e che sono da contorno alla nostra fede religiosa. Ma riguardo le settimane eucaristiche, le “quarantore”, non sono e non ritengo rientrino in quella caratteristica che è appunto la tradizione. È un atto, un momento di fede che spinge, e che deve spingere, la persona ad avvicinarsi a…..”Colui che tutto move”. E’ doveroso!

Dopo l’evento del Natale, le Quarantore hanno sempre caratterizzato la nostra città sino a quelle di “chiusura” nel Santuario dedicato alla nostra amatissima Patrona: Maria SS. Del Soccorso e che la tradizione vuole farle cadere nei giorni dal sabato al martedì dell’ultima giornata del carnevale ovvero il giorno antecedente il Mercoledì delle Ceneri, e che determina l’avvio della Quaresima. Quattro giorni pienissimi di preghiere e “raduni” dove il Santuario del Soccorso si adorna letteralmente a festa in ogni sua parte. Manco per i festeggiamenti della terza domenica di maggio si vede il Santuario in una veste simile! E…meno male!!!! Volgarmente si diceva che il Santissimo facesse il giro delle chiese della Città. Era molto facile sentire: “Dov’è il Santissimo oggi? – A San Giovanni, ma domani si sposta e va a San Nicola!!!” Era molto bello, tra l’altro, vedere i portali delle chiese addobbate all’occorrenza, destando curiosità in chi non ne sapeva nulla.

Tutto questo, quest’anno, è venuto meno!!!

Ma non credo possa venir meno il fatto di poter guidare il popolo in questo “adempimento” nei confronti dell’Altissimo, a mezzo del dono più grande ed immenso che il Signore ci ha lasciato: l’eucaristia e la sua adorazione. Perché? Perché quando un evento investe l’Altissimo in prima Persona, tutto passa quasi sempre in secondo piano? E, perché, magari, non invitare il popolo e coinvolgerlo con i mezzi di comunicazione a disposizione, che ne sono tanti, ovvero i social e tutto quant’altro!!!

In merito alla validità, anche qui per l’efficacia è richiesta la partecipazione fisica diretta????

Abbiamo fatto il presepe, credo allo stesso modo si possa organizzare il resto e….. ben vengano i commenti e quelle omelie, frutto di ispirazione dall’alto. Le vogliamo, le vogliamo ascoltare perché ci possano essere anche queste di guida nel nostro quotidiano. Le pecore si stanno disperdendo, al pastore il compito di radunarle…..così da poterci preparare, a mezzo della quaresima, alla grande Festa della domenica di Pasqua: La Festa!

Lo scorso anno, abbiamo vissuto la quaresima e le feste pasquali nel pieno della pandemia, ritirati e tappati in casa. Eravamo, naturalmente, impreparati ed ogni evento, non solo religioso, ci è venuto meno!!!

Ma non è venuto meno lo starci vicino del Signore. Racconto un episodio lampante:

Negli ultimi giorni di quaresima, prima della Settimana Santa, eravamo, ripeto, letteralmente tappati in casa e dicevo fra me: non avremo un ramoscello di ulivo. Ci mancherà quel simbolo, quasi “scaramantico”, che ci portiamo a casa la Domenica delle Palme, così come ci mancherà l’acqua benedetta con la quale, a mezzo di quel ramoscello, a tavola e nel giorno di Pasqua si benedice la mensa.

E invece: “Il Sabato sera della Domenica delle Palme, bussano alla porta. Era Matteo, un vicino di casa, un amicone agricoltore, che non manca mai di farmi gustare quelle prelibatezze del passato, portandomi una manciata di grano da fare con il mosto cotto oppure mi da quelle particolari olive nere da salare e poter accompagnare il pane e pomodoro….quel sabato sera mi porta un ramoscello di ulivo gridandomi (e non lo ha fatto per il mio notorio deficit uditivo, ma fa sempre così, quasi a farmi una simpatica ed apprezzata paternale) ed intimandomi: “Ehiii…domani sono le Palme, anche se non benedetto, è comunque un simbolo!!!…facciamo Buona Pasqua!”

Qualche giorno dopo mi affaccio davanti casa. Volevo prendere un po’ di aria….. Un deserto….. Passa un’auto e mi si accosta e si apre il finestrino: “Francesco, è una bottiglina di acqua benedetta…tieni!”. Sul sedile passeggero ne vidi una miriade sparse di quelle bottigline…Rimasi letteralmente folgorato dallo stupore… Non ricordo se mi è riuscito di ringraziare Don Giovanni….è un sacerdote che abita vicino casa, è quel Don Giovanni che mi ha dato più volte l’opportunità di partecipare alla SS. Messa, il Mercoledì delle Ceneri, alle otto di sera, perché i miei orari di lavoro mi impediscono di poterci andare in orario consueto,….. quel Don Giovanni che mi ha permesso di prendere parte alla Via Crucis durante la quaresima, sempre alle otto di sera…”

Il ramoscello di ulivo, l’acqua benedetta, erano comunque arrivate in casa per la Pasqua…una Pasqua molto sofferta ma anche ricca di consolazione. Fu esaudito quel mio desiderio, quella mancanza…. ma nessuno può capire i miracoli, seppur piccoli, se non li ha vissuti di persona!

Non si interrompa questo cammino. “Le adorazioni eucaristiche”, le quarantore, dopo il Natale, hanno sempre segnato l’avvio a questo cammino pasquale…manteniamole vive!!! Bisogna presentare alle nuove generazioni un qualcosa di buono per il Signore… soprattutto far capire chi è che tutto move! Chi è il Santo!

Qualcuno potrebbe obiettare, rilevando che negli ultimi tempi c’era poca affluenza! E’ vero, non ci avevo pensato. E’ il numero che conta…..solo Il Signore avrebbe salvato Sodoma per uno solo!

Mi smentisca il titolo che ho dato a queste righe. Facciamo che le Quarantore non diventino una favola…

Mi capita spesso di fermarmi alle prime parole della recita del Gloria, alla SS. Messa domenicale, a quel: “…..Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa.”

Mi dico sempre: “Ma quando mai?????”…parlo per me, naturalmente!

Quando vedrò la festa del Corpus Domini avvicinarsi a quella del Soccorso, con spari, botti, bande e luminarie….vuol dire che qualcosa starà cambiando!”

Con molte cordialità ed infinite benedizioni,

Francesco Romano

ringrazio di cuore la gazzetta per la sempre gentilissima ospitalità

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