CHI LASCIA LA VIA VECCHIA…

di DESIO CRISTALLI
Un vecchio proverbio di casa nostra recita: “Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova”. Questo per ciò che riguarda le scelte della vita. Quanto, invece, alle nostre strade urbane, noi sappiamo che se risaniamo le vie vecchie percorreremo vie nuove, come quelle che in questo periodo il settore tecnico del Comune sta rigenerando in giro per l’abitato. Buona parte di Viale 2 Giugno ne è un esempio lampante. E come siamo abituati a fare, diamo atto che ve ne era bisogno e che l’Amministrazione Comunale ha trovato un po’ di soldi per procedere a rifare i manti d’asfalto più disastrati. Detto questo, però, bisogna aggiungere, per completezza d’informazione, che sono tante altre le strade e stradine che hanno bisogno di rifarsi un po’ il look per le condizioni penose attuali. Un esempio per tutti: VIA A. SANTELLI, una traversa che parte da Piazza 4 Novembre (accanto alla Scuola Guida) e va fino ad incrociare perpendicolarmente Via Carlo d’Ambrosio. Come dimostra la foto a corredo, ci sono alcuni ‘crateri’ profondi anche un palmo, capaci di sfasciare i cerchi delle ruote e gli ammortizzatori e di tagliare le gomme con gli affilati bordi delle buche. Qualcuno ha già provato questa situazione, decidendo poi, come avviene di routine da decenni, di rivolgersi ai legali di fiducia per chiamare il Comune in sede civile al risarcimento dei danni. Sarebbe allora il caso che qualcuno dell’Ufficio Tecnico Comunale venisse incaricato di farsi un bel giro per la Città alla ricerca anche di strade secondarie completamente sfasciate dall’incuria e dalle intemperie per poi portare a chi di dovere – cioè all’Assessore e al Dirigente di riferimento – una ‘black list’, cioè una lista nera delle più assolute necessità di rifacimento del manto stradale. Con un altro po’ di soldi, in pratica, il Comune può evitare tante altre richieste di risarcimento danni ad auto, furgoni, camion, cicli e motocicli, oltre che alle caviglie e alle gambe dei pedoni, in primis i cittadini più ‘malfermi’, cioè anziani e bambini. Saremmo lieti, prossimamente, di dare atto all’Amministrazione Comunale anche di questo, aggiungendo merito a merito. E la Cittadinanza non potrebbe che condividere ancora una volta!
