CHIEUTI: PRIMA VISITA DEL VESCOVO Sua Ecc.za Mons. GIUSEPPE MENGOLI

Chieuti: nella serata del 15 giugno, festa del compatrono del paese San Vito, Mons. Giuseppe Mengoli è giunto a Chieuti nella Parrocchia di San Giorgio Martire accolto dal Parroco don Antonio Di Domenico, dal Sindaco di Chieuti Diego Iacono e dai fedeli che lo attendevano dal pomeriggio.
La visita di un Vescovo che arriva per la prima volta in paese è un momento importante ed emozionante. Molte volte il Vescovo incute un po’ di timore, non sai mai che cosa dire, di colpo ti mancano le parole che già avevi preparato prima.
Stavolta non è stato così. Appena arrivato, Mons. Mengoli ha salutato cordialmente tutti i presenti con una stretta di mano che subito ha cancellato tutta l’emozione. Ha colpito molto il sorriso e il suo sguardo rassicurante che ti arriva direttamente al cuore.
Sembrava di conoscerlo da una vita, eppure era passato appena un minuto.
Subito dopo il Sindaco Diego Iacono ha portato il saluto suo, dell’intera amministrazione comunale e di tutta la comunità: “Poter accogliere don Giuseppe il nostro nuovo pastore, la nostra guida spirituale è un privilegio per me e credo anche per tutti voi che siete presenti così numerosi, non nascondo che sicuramente Sua Eccellenza arriva in uno dei frangenti per noi più travagliati in cui si riscontra la necessità di ravvivare la fede sia per una crescita spirituale sia per fortificare la coesione sociale della comunità. Il nostro territorio, del resto come tutto il mondo, si sta rialzando faticosamente dall’emergenza sanitaria che ha avuto un impatto devastante a livello psicologico, sociale, economico, lavorativo, di disagio giovanile e familiare, il dramma dello spopolamento. Sono stati due anni che ci hanno tolto moltissimo, dalla libertà alle persone amate, ma ci hanno anche insegnato molto, mettendoci di fronte alle nostre paure e angosce, e ci hanno fatto riflettere sul valore delle azioni quotidiane, sull’importanza degli affetti e di avere vicino a noi le persone care con cui condividere la nostra vita.Non v’è dubbio che tutti abbiamo l’obbligo di rimboccarci le maniche, sappia che in qualsiasi occasione, da parte mia e dell’Ente che rappresento e di tutta la comunità, non verrà mai a mancare il giusto appoggio nell’intento di rafforzare tra Chiesa, amministrazione e territorio quel legame che si esprime principalmente nelle attività sociali e di solidarietà: dal dialogo e dal confronto sui problemi di tutti, senza dimenticare gli anziani che sono la nostra memoria. Sono certo che potremmo trovare nuove energie e nuove idee per vincere le difficoltà, tutti insieme. Nessuno deve rimanere indietro. Carissimo don Giuseppe ci stia vicino ne abbiamo bisogno tutti. Perciò oggi sono lieto di iniziare con voi la costruzione di un percorso comune e tengo ad esprimerle da parte mia personale, dell’amministrazione e dell’intero paese, grande vicinanza nella Sua missione pastorale e a darle il più sentito ed affettuoso benvenuto da parte di tutti noi con i nostri migliori auguri di buon lavoro”. Il Sindaco ha poi donato a Sua Ecc.za Mons. Mengoli libri che parlano della storia di Chieuti e due CD di canzoni albanesi eseguite da Angela Dell’Aquila.
Don Antonio Di Domenico ha salutato il Vescovo: “Carissimo don Giuseppe, benvenuto tra noi. È per noi motivo di grande gioia accoglierti nella nostra comunità di San Giorgio. La nostra comunità, vanta di essere la più piccola della Diocesi, ma non per questo, si sente marginale, anzi la sua piccolezza è la sua forza. Vengono alla mente pensando a Chieuti, le parole del libro dei Re, allorquando, Samuele, inviato da Dio a consacrare il nuovo re di Israele, si trova spiazzato dalla scelta divina ” non guardare al suo aspetto e alla sua statura, perché io guardo il cuore”. E la descrizione di Davide fatta più avanti lo mostra come il più piccolo della sua casata, bello, fulvo e vivace. Ecco, così potremmo descrivere Chieuti, piccola, bella e vivace e in questo tempo dell’anno in cui le sue campagne si tingono con i colori del grano, anche fulva di aspetto. Una comunità che ha tanti begli aspetti da offrire dai panorami alla sua sua gente, accogliente e tanto generosa, dal cuore grande e dalla caparbietà di essere sempre pronti a non cedere mai. È questa una comunità vivace, vivace nei suoi membri e nell’impegno crescente di coniugare vita- lavoro e fede ( anche se ancora si paga lo scotto di essere piccoli e lontani dai grandi centri che spesso chiede la fatica di trovare altrove ciò che non c’è) ma questo non scoraggia l’impegno e la volontà di donarsi generosamente. La sua comunità ha al suo interno varie realtà che la animano l’azione cattolica e il suo consiglio, nei suoi membri più anziani che sono colonna e fondamento per gli adulti, i giovani e da questo anno dopo quasi cinquant’anni dell’A.C.R.; il gruppo catechisti seguito da suor Teresa Marangi che da anni collabora con noi e ci aiuta a fare crescere e camminare nel cammino di iniziazione cristiana e nel post sacramenti. Il gruppo del coro che anima le liturgie e i momenti di preghiera; il gruppo dei confratelli che si impegna a collaborare nell’animare le processioni, nelle celebrazioni e dare una mano nei piccoli lavori quotidiani per la comunità; il gruppo Caritas che si occupa dell’essere attenti ai bisogni dei fratelli più bisognosi; il consiglio pastorale e affari economici che aiutano la comunità nel programmare, valutare e definire la vita ordinaria. Don Giuseppe, come puoi vedere quella che descrivo non vuol essere una comunità ideale, ma reale, una comunità che cammina ogni giorno per poter sempre più e meglio seguire il Signore sulla via tracciata dal vangelo. nel nostro piccolo, ogni giorno, ci mettiamo in cammino, per poter dire il nostro si a Colui che riconosciamo Signore e Maestro della nostra vita, consapevoli che tanto abbiamo fatto e che tanto ancora dobbiamo fare. Come pastore e guida, ti chiediamo, riprendendo le parole del tuo discorso di ringraziamento nel giorno della tua ordinazione, di aiutarci a riscoprirsi sempre più PRECEDUTI DALL’AMORE, quell’amore che è dono lasciatoci dal Signore nell’ultima cena. GRAZIE DI ESSERE QUI TRA NOI E BENVENUTO Ti aspettiamo, ogni volta che vorrai e potrai, ti diciamo che qui troverai sempre una “casa” pronta ad accoglierti”.
Ha preso la parola il Vescovo don Giuseppe: “Vi ringrazio per la vostra sincera accoglienza. Entrando in questa bella Chiesa così accogliente con questi colori caldi e ben messa, la mia mente mi ha riportato nella mia piccola Parrocchia, quando da sacerdote ho iniziato per poi diventare Parroco. Quando sono stato convocato mesi fa a Roma dal Nunzio Apostolico a Roma, non vi nascondo le mie preoccupazioni. Mi sono chiesto il perché di questa chiamata. Arrivato a Roma davanti a questo enorme palazzo, nell’attesa sono entrato in un bar per prendere un caffè. Sedutomi al tavolino ho aperto il mio Breviario per pregare. Ebbene il Vangelo che ho letto quella mattina è proprio quello di oggi “se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso prenda la sua croce e mi segua”. Poco dopo mi ritrovai davanti al Nunzio Apostolico che mi comunicò la nomina di Vescovo di questa Diocesi. Dissi senza alcuna esitazione di si, ringraziando Dio per questo dono e pregandolo di accompagnarmi in questo cammino. Voglio ricordarvi che sono uno di voi. Uno che insieme a voi vuole incamminarsi sui passi di Gesù accogliendo i valori e le esigenze del Vangelo per assomigliare a lui stesso.
Carissimi vivere con pienezza la vita tutta intera come ha fatto Lui.
Ognuno di voi prenda la buona abitudine di leggere il Vangelo del giorno proprio per camminare insieme a Gesù”.
Poi ha ricordato la sua esperienza durante la migrazione dei profughi albanesi durante la guerra nel Kossovo ricordando di essere stato parecchie volte in Albania per aiutare quella gente che vagava senza meta.
“Ringrazio il Sindaco e condivido il suo discorso. Uniti e con l’aiuto del Signore cercheremo di camminare insieme. Ringrazio don Antonio che sto imparando a conoscere e apprezzare per le belle parole e per quello che sta facendo qui. Ho visto tanto fermento, tanti gruppi che si impegnano e lavorano per la Chiesa. Questo è un bel messaggio di fede, che mi incoraggia e mi sostiene per tutto il cammino che faremo insieme. Non sono solo, non siamo soli. Vi ascolterò uno per uno per accogliervi e per custodirvi dentro di me. Vi ringrazio tutti. Il Signore benedica ciascuno di voi”.
A seguire la Celebrazione Eucaristica in occasione della festa di San Vito, compatrono. Il dono da parte della Parrocchia di un cesto di alimenti del posto. Dopo aver impartito la benedizione finale i saluti e le foto di rito.
Quella del Vescovo è’ stata senza dubbio una visita che ha regalato serenità e un richiamo ad esseri consapevoli del valore della fede, di camminare sempre insieme a Gesù durante il nostro peregrinare terreno. Una speranza di vedere tutta la comunità unita vicina ai valori cristiani. Solo così si potranno superare tutti gli ostacoli, gli egoismi, le divisioni. Solo così potremo sperare in un futuro migliore.
Don Tonino Bello nel suo libro “Il Santo col grembiule” scriveva “La cosa più importante non è introdurre il grembiule nell’armadio dei paramenti, ma comprendere che la stola e il grembiule sono quasi il diritto e il rovescio di un unico simbolo sacerdotale. Anzi, meglio ancora, sono come l’altezza e la larghezza di un unico panno di servizio; il servizio reso a Dio e quello offerto al prossimo. La fede non è una corazza che ci tiene al di sopra e lontano dagli altri, ma una nuova dimensione delle relazioni, la Chiesa è una comunità, in cui ci si dà del “tu”. Il “tu” dell’amicizia e della responsabilità e non della prevaricazione del più forte. Il “tu” rivolto all’emarginato, il chiamarlo per nome, il “tu” verso tutti i nostri anziani, tutti i nostri giovani”.
Noi di questo abbiamo bisogno, sapendo che ora abbiamo un amico in più, una pietra per appoggiarci nel momento del bisogno, il nostro Vescovo, don Giuseppe, il Vescovo con lo sguardo e col sorriso che penetra nel cuore e regala serenità.
Giovanni Licursi
