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CHIEUTI: RINNOVATI I RITI DEL VENERDI’ SANTO

Chieuti: anche quest’anno tutta la comunità chieutina ha vissuto con profonda devozione i riti del Venerdì Santo, presieduti dal Parroco don Antonio Di Domenico. alle ore 19.00 dopo l’Ufficio delle Letture, ha avuto inizio la processione per raggiungere il Calvario.

Una processione composta con un clima di particolare suggestione con le 14 stazioni della Via Crucis, momenti di preghiera e di meditazione, con la statua dell’Addolorata portata a spalle dalle donne del paese vestite in nero, tradizionale gesto che si perpetua da anni, che segue suo figlio morto portato da uomini.  

La rievocazione della Passione di Cristo vissuta anche attraverso le note delle canzoni: Pianto di Maria Vergine”, “Gesù mio” e lo Stabat Mater  qualcuno lo chiamava anche in albanese Vajtimi e Shën Mëris intonate dalla voce di Giorgio Rico e dal coro parrocchiale che hanno legato il presente al passato dove fede e tradizioni si intrecciano indissolubilmente e diventano storia di questa comunità.

L’arrivo al Calvario è coinciso con il tramonto di questa giornata santa. Molto suggestive alcune nubi che avvolgevano il sole ormai avvolto dalle tenebre che calavano pian piano annunciando la notte, l’oscurità. Un quadro che sembrava fatto appositamente per questa occasione.

In quel luogo santo, tra il silenzio generale don Antonio ha voluto lasciare a tutti una profonda riflessione: “La vita è più forte di qualunque morte!

Abbiamo accompagnato il Signore lungo la via dolorosa della croce. Lì dall’alto del patibolo di morte, Gesù effonde lo Spirito, è il dono dell’amore, testamento del suo amore per noi. È il lascito di quella forza vita che Lui, uomo Dio, ha voluto consegnarci come compagno di viaggio lungo i crinali della storia. Nel dono dello Spirito, Gesù, ci ricorda che l’amore è più forte di qualunque morte. Perché l’amore può essere deturpato, può essere sporcato, può essere nascosto, ma resta sempre amore che cova come fuoco sotto le ceneri di qualunque morte, per risorgere. L’amore donatoci nello Spirito è qui a ricordarci come credenti che noi siamo chiamati ad essere testimoni della risurrezione, annunciatori della vita che vince la morte. Siamo chiamati a risorgere ogni giorno, a raccontare con la nostra vita che siamo creature nuove che sanno dire davanti al mondo che la vita è sempre più forte di qualunque morte.

Gesù Cristo ha preso su di sé i peccati del mondo per la redenzione dell’umanità, morendo sulla croce del Calvario.

Quelle tenebre appena calate lasceranno il posto alla luce del Cristo Risorto.

Dopo l’omelia e un momento di preghiera, la processione si è rimessa in cammino per raggiungere la Chiesa per concludere questo rito con il bacio dell’Addolorata e di Gesù morto.

Non disperdiamo questi momenti così intensi di preghiera e predisponiamo gli animi ad accogliere Gesù Cristo risorto vivendo sempre nella fede.

Giovanni Licursi

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