Comunicati

Città Civile si associa alla denuncia dell’Assessore ma ricorda che “Prevenire è meglio che curare”

Mi associo alla denuncia dell’Assessore Iacovino a seguito dei gravi atti vandalici compiuti ai danni dell’opera d’arte progettata da Max Dudler e istallata nel parco Baden Powell di San Severo. E’ necessario riflettere, tuttavia, su quanto sia sempre meglio prevenire che “curare i danni”! Già nel mese di luglio, in occasione degli incontri sulla rigenerazione urbana, Città Civile sottolineava ad alcuni membri dell’A.C. presenti, la necessità di associare all’opera un cartello esplicativo e descrittivo. Affinché un’opera d’arte possa essere riconosciuta come tale è necessario fornire all’utenza un “codice”di lettura, un linguaggio comune che spieghi il significato e il messaggio del monumento stesso. Condanno assolutamente il gesto del soggetto in questione ma credo che egli abbia semplicemente pensato di scrivere una frase d’amore su una “panchina”: è questo, infatti, quello che ritenevano tantissimi sanseveresi; io stessa, in moltissime occasioni, mi sono trovata a spiegare cosa fosse realmente. In tutta l’area vige uno stato di abbandono: l’illuminazione è scarsa, il servizio di videosorveglianza è assente o inadatto e non è stato predisposto un servizio di vigilanza. Con un sistema di sorveglianza il ragazzo sarebbe stato identificato e punito almeno col ripulire l’opera d’arte, a monito per tutti i suoi coetanei. Ricordiamo che deturpare le opere d’arte è un REATO! Il parco è diventato luogo di delinquenza e “gabinetto” per i cani. Penso con nostalgia ai parchi del Nord in cui ci si può sdraiare a leggere un libro sotto a un albero: nel nostro parco questa prospettiva è una lontana chimera. Ci sono molte associazioni con le quali si potrebbe stilare una convenzione per la vigilanza. Nella nostra Città, purtroppo, sempre più spesso l’apparenza sovrasta e sostituisce l’essenza. Già prima dell’atto vandalico nei confronti dell’opera di Dudler, qualcuno aveva deturpato le panchine, i contenitori della spazzatura e persino quello che doveva essere un altare. Per tornare alla denuncia, è necessario precisare che alcuni ragazzi di San Severo non conoscono “il rispetto per il proprio territorio, per la propria terra, per i propri concittadini”, come scrive l’Assessore, perché nessuno glielo insegna più! Un motto dice: “Educa i bambini e non sarà necessario punire gli uomini”. L’educazione alla cultura deve partire dalle nostre periferie per confluire al centro: non possiamo pensare di organizzare solo una cultura di élite per i frequentatori del Teatro, del Mat e della Galleria Schingo. I giovani di San Severo,però,  grazie a Dio, non sono tutti marci e ignoranti imbrattatori di monumenti: sono anche persone che si impegnano per migliorarsi e aiutare chi è più in difficoltà. Penso con immensa stima ai giovani della parrocchia Immacolata che, come molti loro coetanei appartenenti ad altre parrocchie e oratori, per tutta l’estate, anziché dedicarsi all’ozio e al dolce far niente, hanno organizzato attività estive, giochi, pellegrinaggi, escursioni, uscite culturali, campi-scuola per bambini e ragazzi. La parrocchie sopperiscono alle carenze del Comune in materia sociale: non tutte le famiglie possono permettersi di pagare ludoteche e baby-sitter. Il Comune non può demandare ad altri queste responsabilità. Spesso le attività sono scarse e organizzate male: si pensi alla colonia estiva che l’Amministrazione ha offerto ad alcuni ragazzi in difficoltà…progettata durante i giorni dell’esame di terza media!!! Questo atteggiamento denota assenza di progettazione e pianificazione, oltre che mancanza di conoscenza del territorio e della realtà sociale che lo abita. I giovani di San Severo hanno bisogno di esempi e di stimoli. Auspichiamo che l’A.C. prenda a cuore seriamente il Parco destinandolo alla sua finalità originaria e strutturi, in cooperazione con le scuole e le altre agenzie educative del territorio, seri progetti di educazione alla legalità. Chiedo formalmente agli Assessori Del Sordo, Montorio e Venditti di favorire il ruolo delle parrocchie di periferia valorizzando gli spazi di cui potrebbero predisporre per il bene dei ragazzi: penso, ad esempio, al terreno che si trova nei pressi della parrocchia Immacolata, e che tange la scuola media Zannotti-Fraccacreta, in cui urgono interventi di riqualificazione al fine di inserire i giovani della periferia in attività ludiche e sportive allontanando molti di loro anche dai seri pericoli della micro-criminalità.

Lidya Colangelo

Città Civile

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio